Libero, 27 marzo 2018
Giovani, istruiti, benestanti. Sono i nuovi «indemoniati»
Non più solo poveri, ignoranti, provenienti da remoti paesini di campagna, soprattutto del Sud. Sono sempre più istruiti, benestanti e arrivano da ogni parte d’Italia. E sono giovani, sempre più giovani. Sta cambiando profondamente l’identikit di chi chiede aiuto a sacerdoti ed esorcisti. Aiuto per liberarsi dal diavolo è dalle sue presunte persecuzioni. Questo ritratto dell’Italia a tinte sulfuree emerge dalle ricerche, svolte a partire dal 2012, dell’Associazione italiana degli psicologi e psichiatri cattolici e dell’Associazione internazionale esorcisti.
Il mondo, e l’Italia, appaiono sempre più secolarizzati, la fede vacilla, ma il demonio, sempre irriso ufficialmente come residuato di una cultura medievale, buono tutt’al più per la trama di qualche film horror, fa capolino nella vita quotidiana di gente “insospettabile”. Che sta in fila anche per ore per “consultare” qualche esorcista. Sempre raro, però: basti considerare che sono 404 nel mondo, a cui si aggiungono 124 ausiliari. In Italia operano 240 esorcisti, 62 sono gli ausiliari. Si tratta di quelli ufficialmente registrati dall’Aie. «Padre Amorth affermava che un vescovo che non nomina un sacerdote esorcista nella propria diocesi compie peccato mortale, perché si configura una grave mancanza di carità nei confronti di chi ha bisogno», ricorda padre Cesare Truqui, esorcista della diocesi di Coira in Svizzera, che di padre Gabriele Amorth è stato allievo per tanti anni.
Il problema della carenza di sacerdoti esorcisti, a fronte di una richiesta sempre maggiore, è stato denunciato molte volte dallo stesso padre Amorth e da molti altri “specialisti”.
E viene affrontato anche da Truqui nel suo libro appena pubblicato da Piemme, dal titolo “Professione esorcista” (pp.180, euro 17,50), scritto insieme alla giornalista Chiara Santomiero. L’autore, erede della spiritualità del maestro, ha raccolto anche la consapevolezza che la questione non sia affrontata con la necessaria attenzione e serietà. Anche nella Chiesa il rischio spesso è quello di negare l’esistenza del maligno, oppure di vederlo dove invece non ce n’è traccia. Spiega infatti padre Truqui che ormai è conclamata una «emergenza esorcisti». Visto che «non tutte le diocesi hanno un incaricato e spesso le vittime delle manifestazioni diaboliche sono corrette a percorrere centinaia di chilometri per trovare aiuto e conforto spitiruale». Senza contare il problema della preparazione e formazione dei sacerdoti.
I dati sociologici citati prima sugli italiani presunti “indemoniati”, mostrano appunto numeri in crescita di un fenomeno ormai trasversale. Il 65% è composto da persone (in maggioranza donne) di livello culturale medio basso, ma il 35% ha una provenienza ben diversa: benestanti, culturalmente preparati. E giovani: venti su cento di coloro che si presentano nelle chiese alla ricerca di un aiuto “particolare” sono infatti minorenni. Anche perché, come avverte padre Truqui, sul web «impazza la moda dell’occultismo e crescono i siti e le newsgroup sataniche: ne sono stati censiti oltre trecento, con seimila aderenti».
Proprio in Svizzera, più che secolarizzata, si registra un aumento dei presunti casi di possessione: 400 registrati ufficialmente nel 2017. Ma sarebbero molti di più. Un vero e proprio boom, con gente che arriva anche dall’estero, soprattutto dalla Germania, per chiedere aiuto, mentre per i medici scatta l’allarme: sarebbero almeno 20mila le persone che credono di essere possedute dal demonio, secondo quanto dichiarato dallo psichiatra elvetico Samuel Pfeifer. Che fare? Intanto, proprio in questi giorni, si sono aperte le iscrizioni per partecipare al XII corso sull’esorcismo e la preghiera di liberazione dell’Istituto Sacerdote dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, in collaborazione con il Gris (Gruppo di ricerca e informazione socioreligiosa), che si terrà dal 16 al 21 aprile. Un utile punto di partenza per conoscere da vicino questa antichissima pratica religiosa, di cui sembra che non si possa mai fare a meno.