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 2018  marzo 27 Martedì calendario

La Raggi ne fa una giusta: manda a lavorare i detenuti

Tuta bianca, guanti e scarponcini neri, in una mano il rastrello, nell’altra una busta di plastica: i detenuti spazzini hanno cominciato ieri a pulire i parchi di Roma. Prima tappa Colle Oppio, con una magnifica vista sul Colosseo, che farebbe venire voglia a chiunque di godersi il panorama e dileguarsi tra i turisti. Invece per i 18 prescelti non sono ammesse distrazioni, possono archiviare le tentazioni, tanto più che sono loro ad essere controllati a vista dagli agenti della polizia penitenziaria. Devono strappare erbacce e raccogliere foglie secche, svuotare cestini e sistemare aiuole, divisi in gruppi di 4 operano dal mattino fino al pomeriggio. Sono italiani e stranieri, tutti in galera per avere commesso reati minori, soprattutto furti e spaccio. 
Il progetto si chiama “Lavori di pubblica utilità e recupero del patrimonio ambientale”, fortemente voluto dalla sindaca di Roma Virginia Raggi e dal ministero della Giustizia. «Lavoro volontario e gratuito», precisano da Rebibbia, tenendo conto delle specifiche professionalità e attitudini dei soggetti coinvolti. Si inizia da Colle Oppio, dove ieri alle 10 due pulmini scuri hanno scaricato i 18 aiutanti dell’Ama con relativi attrezzi, via via i nuovi spazzini andranno negli altri parchi e nelle ville (Borghese, Ada, Pamphili) che necessitano di manutenzione e di cura del verde. Saranno impegnati 5 giorni alla settimana per almeno 6 mesi e sempre sotto la supervisione della polizia. Alla fine avranno un attestato che servirà una volta fuori di prigione, per il reintegro nel mondo lavorativo. 
LODI A MATTEO 
Qualcuno già parla di “effetto Salvini” su Roma. Della proverbiale efficienza nordica
che si sta insinuando nel tessuto romano, di una delle conseguenze più immediate e visibili dell’intesa politica tra Cinquestelle e Carroccio che, oltre ad avere fatto eleggere i presidenti delle Camere, porterebbe a benefici insperati per la Capitale un tempo denigrata dai lumbard: la grande fermezza del nord contro la vituperata mollezza dei figli della lupa. Insomma, ci voleva la vittoria della Lega (che anche nel Lazio ha fatto incetta di voti), per dare una ripulita a una città sommersa dai rifiuti e dal degrado. 
In verità, sebbene la Raggi proprio ieri abbia avuto parole di elogio per Salvini («si concentra sui poteri di Roma, è positivo», ha dichiarato lei), il protocollo per i lavori socialmente utili è stato siglato mesi fa tra Campidoglio e ministero, molto prima del 4 marzo e senza prevedere il risultato elettorale. La Raggi deve avere fiutato l’aria di rivolta tra i romani stanchi dei cassonetti strapieni, o forse si è accorta che l’Ama (la municipalizzata per l’ambiente) da sola non riesce a smaltire tutti i rifiuti che si accumulano specie a ridosso dei parchi, fatto sta che ha fatto bene a siglare l’accordo con il Guardasigilli e, soprattutto, a mantenere la parola data, in questo dimostrando una certa vicinanza con il leader della Lega. L’inquilina del Campidoglio ha capito che è venuto il momento di agire per fare rinascere Roma, un tempo grande bellezza, oggi in decadenza. Da donna di legge ha puntato sui diritti: «L’articolo 27 della nostra Costituzione prevede la funzione rieducativa della pena», ha spiegato su Facebook, «per questo 18 detenuti del carcere di Rebibbia, insieme al Servizio Giardini di Roma Capitale, puliranno aree verdi e parchi della nostra città». L’idea è di arrivare a 100 carcerati coinvolti da qui a fine anno, da impiegare non solo per la pulizia ma anche in altre situazioni critiche della metropoli a guida M5S. 
A fare capire alla Raggi che era tempo di ramazzare le strade infestate di sporcizia ci aveva provato a gennaio perfino Maria De Filippi quando, nel decretare una punizione esemplare a quattro concorrenti troppo vivaci di Amici, aveva deciso: «Andrete a spazzare le vie di Roma». Detto, fatto. I ragazzi chiassosi del reality hanno indossato la tuta arancione dei netturbini dell’Ama e, scopa in mano, si sono messi a pulire i quartieri della città. La sindaca, allora, non ha potuto fare altro che abbozzare e ringraziare Maria per l’iniziativa. 
Adesso è la volta dei detenuti giardinieri, i quali, spiegano dal Campidoglio, saranno coinvolti anche in progetti per la cultura, lo sport, le biblioteche comunali, i centri di accoglienza. In fondo, meglio lavorare.