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 2018  marzo 25 Domenica calendario

Coautrice delle leggi ad personam e berlusconiana di ferro vicina a Ghedini

Per la prima volta nella storia della nostra Repubblica, una donna siede sullo scranno della seconda carica dello Stato. Maria Elisabetta Alberti Casellati, veneta, 71 anni, giurista, fedelissima di Berlusconi della prima ora, è la nuova presidente del Senato.

Eletta per la prima volta senatrice per Fi nel 1994, è stata due volte sottosegretario, alla Sanità e alla Giustizia, nonché consigliere laico del Csm (Consiglio superiore della magistratura). Energica, volitiva, molto esigente con sé stessa e con gli altri, sottolinea che assolverà «questo prestigioso ruolo con disciplina e onore».
Tra le sue priorità «l’importanza delle riforme, l’attenzione ai reali bisogni dei cittadini, una svolta economica del Paese, che deve inoltre ritornare protagonista in Europa». Grande attenzione anche «alle persone che vivono con un forte disagio sociale, ai giovani e alle donne. Il nostro è un grande Paese democratico e liberale in cui nessun obiettivo, nessun traguardo è più precluso».
E pazienza se i social media ieri pomeriggio si siano scatenati sulle contraddizioni del suo elogio al femminile considerato che «#Casellati appartiene a quel partito il cui leader manteneva le escort e organizzava festini con minorenni».
Si sa, anche una corona può avere le sue spine. E così accanto ai tanti auguri e apprezzamenti, a partire da quelli del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano («Ho un ottimo ricordo») al vice presidente del Csm Giovanni Legnini («Ha grande professionalità e senso delle istituzioni»), non sono mancate le critiche per i suoi scivoloni passati. Come quando, da sottosegretaria al ministero della Salute, dal 2004 al 2006, fece assumere la figlia Ludovica a capo della segreteria del dicastero. La giovane si difese sostenendo di essere «stufa di essere considerata una privilegiata, parla il mio curriculum». Anche se in verità non risulta avesse esperienze in campo sanitario. Circostanza per cui, nello studio di La7, a «Otto e mezzo» di Lilli Gruber, la presidente del Senato fu aspramente apostrofata dal direttore del Fatto quotidiano Marco Travaglio: «Possiamo fare una trasmissione nella quale lei potrà raccontare come abbia fatto ad assumere a spese del popolo italiano sua figlia».
E tra i due furono scintille, sempre ad «Otto e mezzo» anche nel 2011, quando Travaglio criticò l’allora sottosegretario alla Giustizia per il sostegno alle leggi ad personam in favore di Silvio Berlusconi. Casellati lo difendeva ad oltranza e Travaglio dichiarò di voler abbandonare lo studio stanco «delle puttanate che dice questa signora». La quale, indignata, minacciò a sua volta di non proseguire la puntata. E sempre per difendere il leader azzurro, all’epoca dello scandalo della prostituta minorenne Ruby e del bunga bunga, diverse furono le discussioni in tv in cui la presidente del Senato ribadì che Berlusconi aveva dichiarato alla questura di Milano che Ruby fosse la nipote di Mubarak perché ne era convinto. E che quindi, come tale, agendo nell’esercizio delle sue funzioni era processabile solo dal tribunale dei ministri.
Non solo. A proposito degli oltre 6 milioni di euro che l’ex premier avrebbe versato a Ruby su conti esteri, Casellati dichiarò: «Berlusconi generoso con tutti, anche con le persone bisognose che incontra per strada». Vicina all’avvocato Ghedini, difensore dell’ex Cavaliere, quando questi venne condannato per frode, Casellati gridò al golpe. Avvocato matrimonialista con studio a Padova (fu lei ad assistere l’ex calciatore Stefano Bettarini in occasione del divorzio dalla showgirl Simona Ventura), docente universitario, la pasionaria di Forza Italia è stata strenua oppositrice della legge sulle unioni civili.
Mamma (oltre a Ludovica, giornalista, ha un altro figlio, Alvise, direttore d’orchestra) e nonna di un bambino di 9 anni, la neo presidente di Palazzo Madama è convinta che «lo Stato non può equiparare matrimonio e unioni civili, né far crescere un minore in una coppia che non sia famiglia».