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 2018  marzo 27 Martedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - LA SITUAZIONE POLITICAREPUBBLICA.ITROMA - "Non puoi andare al governo dicendo: O io o nessuno

APPUNTI PER GAZZETTA - LA SITUAZIONE POLITICA

REPUBBLICA.IT
ROMA - "Non puoi andare al governo dicendo: O io o nessuno. E se Di Maio dicesse davvero ’o io premier o salta tutto’, questo non è il modo di agire. Se dice così sbaglia, perché ad oggi è nessuno". Il segretario della Lega Matteo Salvini risponde netto, nella registrazione di Porta a Porta in onda questa sera su Rai1, ai Cinquestelle che in mattinata avevano fatto filtrare una sorta di aut aut sulla formazione del nuovo governo, "O Di Maio premier o nessuno".

"Io - ha aggiunto il leader del centrodestra - sono pronto, c’è una squadra pronta. Ma non c’è un pacchetto prendere o lasciare, e il programma si può arricchire e discutere. Ma se si dice ’dopo Salvini il diluvio’, no. Guai a chi dice ’o Salvini o niente’: non è che l’Italia muoia o rinasca in base a Salvini. Io non vedo l’ora di essere messo alla prova, ma sarei arrogante a dire ’o io o nessuno’". E poi il leader leghista dice anche di più: "Se Di Maio insiste con ’io io io’, gli rispondo ’amico mio o non se ne fa niente". Aggiunge anche: "Sono pronto a far saltare tutto anche se si dice ’Forza Italia fuori dall’accordo", così l’uomo forte del Carroccio, "Io parto dal centrodestra, abbiamo preso i voti insieme e se Di Maio mi chiede di lasciar fuori Forza Italia, lo saluto. Arrivederci".

Ma non chiude tutte le porte. Tutt’altro: "Conoscevo poco Di Maio e i 5stelle. Devo dire che in questi giorni ho trovato persone ragionevoli, costruttive e propositive. Logico che ci siano schermaglie, ma attorno ad un tavolo è possibile ragionare" rileva Salvini, "a loro proporremo un’idea di Italia non di cinque mesi, ma di cinque anni. Non pretendo di imporre il mio pacchetto, ma tutti devono ritenersi provvisori su questa terra".

Alfonso Bonafede (M5s)

Condividi   Poche ore prima era invece chiara (e contraria) la strategia del Movimento per provare a formare un nuovo governo. Ed era più imperativa. Si stringeva intorno al suo capo politico Luigi Di Maio e, senza cedere al pressing della Lega che vorrebbe anche una figura terza cui affidare la guida del governo, mandava in avanscoperta un fedelissimo e ministro alla Giustizia in pectore, Alfonso Bonafede: "Di Maio premier o niente" perchè "se noi ai cittadini presentiamo un altro nome, non eletto, determiniamo il definitivo allontanamento dalla politica", così aveva detto ai microfoni di 24Mattino, saldando il tema della formazione del nuovo governo a quello della credibilità del Movimento nei confronti dell’opinione pubblica. rep Approfondimento Lega-M5s, la prima trincea di Di Maio: “Sarò io il premier” di CARMELO LOPAPA "A queste elezioni i cittadini hanno partecipato con entusiasmo e, quindi, va data una risposta e questa risposta secondo noi non può prescindere dalla presenza di Luigi Di Maio come candidato premier", ha motivato. E a chi gli ha chiesto: "O lui o non si fa il governo?", la replica è stata :"Noi riteniamo che debba essere lui il candidato premier, sì, il premier del governo".

Il deputato grillino è poi intervenuto sulla proposta avanzata da Beppe Grillo di realizzare un reddito di cittadinanza universale per tutti i nati in Italia": "Il fondatore del Movimento parla di una proposta che in questo momento non può essere realizzata: siamo comunque al lavoro per prevedere altre forme di reddito di cittadinanza".