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 2018  marzo 27 Martedì calendario

Via libera Ue ad altri 3 miliardi di euro per la Turchia

VARNA (Bulgaria) L’Europa dà il via libera alla seconda “tranche” di 3 miliardi di euro alla Turchia, per i 3,8 milioni di migranti stranieri che Ankara ospita alla frontiera. «Abbiamo finora ricevuto 1,8 miliardi della prima parte – ha detto Recep Tayyip Erdogan – e speriamo che la seconda sia trasferita con il completamento delle nostre procedure per i profughi». «Non ci sono dubbi – gli ha fatto eco il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker – che il processo per inviare gli altri 3 miliardi di euro promessi alla Turchia verrà completato».
Diluvia a Varna, la città bulgara nella cui residenza di Evksinograd si è tenuto il vertice Europa- Turchia. Ma nonostante le pessime previsioni circa un accordo – Erdogan era arrivato preceduto da parole bellicose («dateci i soldi»), Juncker rispondeva a tono ( «sono molte le differenze fra noi») – il summit si è concluso fra gli applausi e i sorrisi dei quattro protagonisti, compresi il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, e il premier bulgaro Boyko Borissov padrone di casa della presidenza di turno europea.
Un Sultano molto soddisfatto lasciava anzi la città sul Mar Nero con nuovi auspici sul futuro delle relazioni turco- europee: «Spero di esserci lasciati alle spalle il periodo difficile con la Ue». Gli sguardi rilassati dei ministri che lo accompagnavano, quello degli Esteri Cavusoglu, dell’Europa Celik, dell’Energia Albayrak ( suo genero e possibile delfino), e dei tanti consiglieri venuti da Ankara, lo confermavano pienamente.
Più rigido appariva Tusk: «Non ci sono stati compromessi né passi avanti concreti». Si riferiva al nodo dei giornalisti in carcere, al blocco dei giacimenti di gas nelle acque di Cipro e alle operazioni dell’esercito turco in Siria. Ben più possibilista Juncker: «Non sono mai stato per la semplice e superficiale idea di tagliare i negoziati di accesso con Ankara. Alla Turchia chiedo ora di avere un altro sguardo sulla questione dei giornalisti e dei militari greci in carcere. Stasera con il mio amico Erdogan abbiamo discusso sul fatto che la Turchia deve innanzitutto migliorare le sue relazioni con Grecia e Cipro».
Sotto la pioggia incessante Erdogan è stato contestato in quella che è la terza città bulgara, non lontana dal confine turco. «Vogliamo una Bulgaria indipendente». Alcuni cittadini obiettavano anche sulla data scelta per l’incontro: per Sofia sono 105 anni esatti da quando la Turchia cacciò 150 mila persone, con 30 mila uccise nella Tracia orientale.