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 2018  marzo 24 Sabato calendario

Il segreto del benessere? Starci dentro fino al collo

Guardando le fotografie, sembra una via di mezzo tra un gioco di bimbi e una curiosa tortura. In realtà la psammoterapia (più nota come sabbiatura) è una cura basata sull’azione benefica sprigionata dai microcristalli che compongono la sabbia. Di fatto funziona così: si ricopre di uno spesso strato di sabbia tutto il corpo, ad eccezione della testa. Il tempo previsto per rinascere è tra i dieci e i trenta minuti. In questo lasso di tempo, al netto di una crisi claustrofobica, le sabbiature riallineano tutti gli squilibri dovuti alla carenza di energia. Spiega Umberto Solimene, presidente Federazione mondiale del termalismo e climatoterapia: «Sono consigliate nel caso di malattie osteoarticolari, post trauma, come stimolo del sistema metabolico e disintossicante e come azioni d’impulso sul sistema neurovegetativo». Le sabbiature erano diffusissime già nell’antichità, quando venivano praticate in riva al mare perché l’ambiente salino e iodato integrava gli effetti terapeutici dell’acqua. Adesso a riportarle d’attualità è il Giappone. A Ibusuki, una città sull’isola di Kyushu dove la psammoterapia è diffusissima, l’intenso infuso di minerali, provenienti da sorgenti vulcaniche calde, dà luogo e effetti benefici particolarmente apprezzati.

Ibusuki si estende all’estremità meridionale della penisola di Satsuma, che è una zona rinomata per la sua attività vulcanica. Per più di trecento anni, i giapponesi sono andati sulla costa di Ibusuki alla ricerca di una cura contro reumatismi, mal di schiena, paralisi, asma, diabete, infertilità, anemia, obesità e ogni sorta di malanno che il calore, qui tra i 50 e i 55 gradi, pare sia in grado di risolvere. Non solo. La sabbia nera giapponese, proprio perché calda al tatto, è super lenitiva per la pelle di chi si sottopone ai suna- mushi ( bagni di sabbia). Nei tempi moderni, il suna- mushi si è evoluto anche in un trattamento di bellezza, un mezzo per idratare la pelle attraverso l’acido metasilicico e gli ioni di calcio nella sabbia. Vestiti esclusivamente con un kimono leggero, i bagnanti – aiutati dal personale dei centri termali – coprono i loro corpi con le sabbie cicatrizzanti. Controindicazioni? Precisa Solimene: «Ipotensione ed ipertensioni gravi e soprattutto problemi cardiovascolari».
Cambiando fuso orario, le sabbiature sono di gran moda per esempio nei deserti intorno a Merzouga, in Marocco. L’economia dei berberi locali è risorta grazie alla vivace attività di “sepoltura” dei turisti. I terapisti scavano una buca poco profonda al mattino in modo da fare infuocare la sabbia. Il turista si adagia con la faccia in su, mantenendo la testa libera. Quindi il berbero seppellisce il malato, lo protegge dal sole e gli offre da bere acqua. Quest’ultimo, circa venti minuti dopo, viene liberato finalmente pieno di energie.
Chi soffre di reumatismi e dolori articolari può cercare la cura nella sabbia dell’Oasi di Siwa, in Egitto. Durante le ore centrali della giornata, i bagnanti di sabbia restano sommersi una quindicina di minuti per un ciclo di almeno 3-5 giorni. «Effettivamente conclude Solimene – per ottenere il massimo beneficio la sabbiatura va eseguita nelle ore più calde». I più combattivi però continuano il trattamento per un massimo di tre settimane. Il tutto viene spesso somministrato in tandem con un consolatorio massaggio.