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 2018  marzo 24 Sabato calendario

L’amaca





Si suppone che per i curdi di Siria le cose, giorno dopo giorno e ora dopo ora, non vadano per il meglio, e anzi la manona greve di Erdogan li stia strozzando. Ci voleva Zerocalcare, che è un fumettaro e non un ministro, per ricordarci che i curdi non sono stati solamente un argine militare all’Isis (vedi l’epopea di Kobane), sono anche un esperimento democratico abbastanza straordinario in quella parte del mondo: specie per quanto riguarda la pari dignità delle donne. Ma dura poco, a differenza della loro, la nostra resistenza. Il tempo di indignarci per la brutalità del mini-imperialismo turco e di dolerci per la sorte di un popolo che ha combattuto per la libertà (la sua e la nostra) ed è ripagato con il piombo, e il giorno dopo siamo già passati ad altro argomento. È molto difficile tenere il punto, perché il mondo è grande e confuso.
Molto difficile sventolare una bandiera, come si fece al tempo del Vietnam, quando gli eserciti non erano solamente quelli in uniforme, erano anche le legioni di uomini arruolati dalle ideologie. Ma bisognerà pure credere in qualcosa, almeno in qualcosa, e la storia di un popolo senza Nazione e senza pulpito all’Onu che da generazioni prova a esistere, e per esistere ha combattuto quasi a mani nude il mostro jihadista, e ora soccombe agli interessi (e ai disinteressi) internazionali, meriterebbe un poco di più di un titolo ogni tanto. Kobane calling, Kobane chiama. Qualcuno risponde?