Corriere della Sera, 24 marzo 2018
De Benedetti e il broker Il gip: nuovi accertamenti
L’indagine sulla presunta speculazione che l’ingegner Carlo De Benedetti avrebbe compiuto grazie alla riforma delle Popolari varata dal governo guidato da Matteo Renzi nel 2015 non può essere archiviata. Il giudice Gaspare Sturzo respinge la richiesta di archiviazione della Procu-ra di Roma nei confronti del broker Gianluca Bolengo, indagato per insider trading, che investì 5 milioni facendo guadagnare all’imprenditore 600mila euro e concede al pubblico ministero Stefano Pesci tre mesi per compiere nuovi accertamenti. In particolare chiede di acquisire l’audio della telefonata – che deve essere registrata per legge – nella quale De Benedetti raccontò a Bolengo di aver saputo da Renzi «che il decreto passerà» e le successive conversazioni tra lo stesso broker e un suo collega della Intermonte Sim che curava gli affari dell’ingegnere. Il fascicolo era stato aperto dopo una segnalazione inviata dalla Consob guidata da Giuseppe Vegas che in un’audizione alla Camera aveva parlato di investimenti «anomali» compiuti sulle Popolari che avevano generato enormi plusvalenze. Convocato proprio dalla Consob nel gennaio 2016 De Benedetti aveva raccontato: «Il 15 gennaio 2015 incontrai Renzi a palazzo Chigi. Mentre andavo via mi disse: “Ti ricordi di quando ti parlai che volevo fare le Popolari? Ecco, lo faremo”. Non mi ha detto con che. Ero già un piede sull’ascensore; non mi ha detto se le faceva con un decreto, con disegno, quando». Renzi viene interrogato come persona informata dei fatti dai magistrati e nega di aver mai rivelato informazioni privilegiate. I pm sollecitano la chiusura del fascicolo ma il gip prende tempo. Nel gennaio scorso la commissione parlamentare banche chiede gli atti alla Procura e la telefonata tra De Benedetti e Bolengo diventa pubblica. Ieri il giudice decide che nuove verifiche sono necessarie.