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 2018  marzo 25 Domenica calendario

Lucio & Lucio. Quel magico 43 anno di due geni

È una coincidenza o, per chi preferisce, un fatto ancestrale, la nascita di Lucio Dalla e Lucio Battisti a dodici ore di distanza. Stesso anno, 1943. Stesso mese, marzo, il 4 e il 5. Quasi una sovrapposizione, due artisti diversi e legati, così che l’uno costringa sempre a ricordare l’altro. È il punto di partenza di Lucio incontra Lucio, lo spettacolo con Sebastiano Somma, che firma anche la regia, in scena per la prima volta a Roma domani al Teatro Ghione e di nuovo il 21 maggio. Nella scrittura del testo, Liberato Santarpino ha immaginato che siano stati gli dèi a fare questo doppio regalo al Paese in guerra. Luci nella notte d’Italia. Ci racconta Somma: «Si tratta di un concerto raccontato, nato nel 2016 da una produzione del Conservatorio di Salerno. L’idea è che negli anni in cui la nostra terra era martoriata da conflitti e fascismo, Apollo inviasse due emissari di bellezza. Non li ho mai incontrati personalmente, ma hanno segnato la mia adolescenza e quella di tanti altri, lasciando una traccia indelebile nella canzone italiana. Li accomuna l’unicità, si stimavano, e immaginiamo come possa essere andato il loro incontro in trattoria, quando nei primi anni ’80 Dalla propose a Battisti di fare un tour insieme e poi un disco. Battisti rifiutò, voleva sparire dalle scene e sperimentare cose nuove. Sembra il percorso inverso a Dalla, prima più sperimentale, poi più popolare. Li intrecciamo per un’ora e quaranta, un tratto breve rispetto alla loro vasta produzione».
QUINTETTO
L’attore, 58 anni, è accompagnato da un quintetto jazz (Sandro Deidda al sax,Guglielmo Guglielmi al piano, Peppe La Pusata alla batteria, Aldo Vigorito al contrabbasso e Lorenzo Guastaferro al vibrafono) e quattro voci (Emilia Zamuner, Alfina Scorza, Paola Forleo e Luca Spina) che viaggiano tra Pensieri e parole, Mi ritorni in mente, Il mio canto libero, Piazza grande, Come è profondo il mare, L’anno che verrà, Futura, Con il nastro rosa: «Volevamo evitare di fare le cover che il pubblico si aspetta, quindi reinterpretiamo i brani con un ensemble jazz, su due pannelli proiettiamo immagini e quel video in cui Battisti risponde a chi lo contesta: «Ma vi emoziono o no?». Perché di emozioni si tratta. L’intento è restituire il sapore di una musica fatta di parole e trasferirla ai più giovani. È una scoperta per loro e una riscoperta per noi. Io, ad esempio, ho appreso dell’ossessione di Battisti per lo studio e dell’innamoramento di Dalla per il sud e per il mare. Parlava dell’importanza della canzone napoletana e nello spettacolo inseriamo Era De Maggio, non tralasciamo Caruso. Abbiamo inserito anche L’Arcobaleno di Celentano, scritta da Mogol e Gianni Bella. Lo pensiamo come un ponte colorato che trasporta la loro poesia dal cielo alla terra». Parte dell’incasso va a Destinazione Minori Onlus che si occupa di interventi per la protezione dei più piccoli.
Teatro Ghione Via delle Fornaci 37 Domani e il 21 maggio ore 21 Biglietti da 20 euro