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 2018  marzo 23 Venerdì calendario

India, guerra delle mucche: all’ergastolo 11 indù

Davanti all’avanzata della politica filoinduista, che recentemente ha anche conquistato tre Stati nordorientali a maggioranza o con forte presenza cristiana, e alla crescente pressione sulle minoranze sotto il governo del Bharatiya Janata Party (Bjp), di ideologia nazionalista e riferimento istituzionale per la galassia di gruppi dell’induismo estremista, la società civile e ancor più la magistratura cercano di reagire punendo in maniera esemplare gli episodi più rilevanti di intolleranza.
Ieri, per la prima volta, un tribunale è andato contro la maggioranza indù e ha condannato all’ergastolo 11 persone (per un dodicesimo, minorenne, la sentenza è ancora sospesa) colpevoli di avere assassinato, linciandolo, un autotrasportatore di carni. Non l’unico, ma forse il caso emerso con maggiore intensità per la sua efferatezza nella cronaca della «guerra delle mucche» avviata da qualche anno e che ha avuto come obiettivo soprattutto le minoranze musulmana e cristiana che tradizionalmente si occupano dell’allevamento, della macellazione e dello sfruttamento commerciale delle carni bovine, ma anche della conciatura e dell’utilizzo delle pelli. Attività un tempo floride ora diventate tabù, con gravi danni economici per il Paese, che era un grande esportatore di bovini, e per centinaia di migliaia di famiglie in difficoltà o nella povertà perché impossibilitate a garantirsi un reddito.
I giudici di un tribunale di prima istanza di Ramgarh, nello Stato di Jharkhand, nella regione settentrionale del Paese, dove la macellazione di bovini è da qualche tempo proibita per legge, hanno negato la condanna a morte richiesta dal pubblico ministero, ma riconosciuto la piena colpevolezza degli accusati, tra cui un leader locale del Bjp, per il fatto di sangue avvenuto il 29 giugno 2017 presso il villaggio di Bazartand, non distante dalla capitale statale Ranchi.
Il commerciante musulmano Alamuddin Ansari, sospettato di trasportare carne bovina sul suo mezzo, era stato bloccato al ritorno a casa dal mercato locale e aggredito da un centinaio di individui che lo avevano letteralmente linciato.