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 2018  marzo 22 Giovedì calendario

La zampa di rospo

Un paio di mesi fa Matteo Salvini andò ospite in tv, e su Twitter una certa Nancy scrisse: «Un Matteo Salvini strepitoso! Siete d’accordo?». Poi arrivarono Nadia, Michele, Giuseppe. Tutti uguali: «Un Matteo Salvini strepitoso! Siete d’accordo?». A centinaia. Era un generatore automatico, perfettamente legale, ma ci si domandò perché mettere in piedi un simile armamentario. Sposterà mai un voto un messaggio del genere? La storia di Cambridge Analytica e Facebook è un po’ diversa ma non tanto. In due parole, presi illegalmente i nostri dati, individuano le nostre tendenze e ci coprono di messaggi falsi o diffamatori per indirizzare le opinioni e di conseguenza il voto. Non tanto diverso dalle bandierine di Emilio Fede (ricordate?). C’è stato un tempo in cui si diceva che Silvio Berlusconi vinceva le elezioni grazie alle sue tv, e già ci chiedevamo: ma chi mai cambierà idea guardando il tg di Fede? Prima ancora c’erano i manifesti della Dc che accusavano i comunisti di mangiare i bambini: il trucco è sempre quello, cambiano i mezzi. E però bisogna ricordare che questo è il Paese in cui la gente stipava l’aula del processo a Wanna Marchi per avere giustizia: la zampa di rospo, contrariamente alle promesse, non aveva riacceso il perduto amore. È il Paese, secondo l’ultima indagine 0cse, in cui oltre un abitante su quattro è analfabeta funzionale, cioè sa leggere ma non elaborare le informazioni: legge e non capisce. Ossia, come al solito, siamo accerchiati da furfanti ma soprattutto da imbecilli.