Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2018  marzo 21 Mercoledì calendario

Da Giscard a Chirac, tutti i guai con la giustizia dell’Eliseo

Non è la prima volta che un inquilino dell’Eliseo finisce nei guai con la giustizia francese. Il primo “affare” in ordine cronologico riguarda il liberale Valérie Giscard d’Estaing, presidente della Repubblica dal 1974 al 1981. Giscard venne accusato di aver ricevuto doni sfarzosi, nella fattispecie dei diamanti, dal dittatore “cannibale” della Repubblica Centroafricana Jean Bedel Bokassa. L’inchiesta partì dalle rivelazioni del giornale satirico Le Canard Enchaîné il quale sostenne che Giscard, quando era ministro delle Finanze, ricevette pietre preziose da Bokassa per il valore di un milione di euro. Il Canard scrisse che il generoso dono arrivò aGiscard quando era già presidente. Giscard si difese in modo maldestro, ma nessun giudice lo incriminò quando abbandonò l’Eliseo. La vicenda però si rivelòl fatale dal punto di vista politico e, secondo molti osservatori, determinò la sconfitta contro Mitterrand nelle presidenziali del 1981.
Un tipico caso della “France-Afrique” e degli interessi economici di Parigi nelle sue ex colonie la vicenda Giscard. Discorso diverso per Jacque Chirac, raggiunto da un’inchiesta in merito a 21 presunte assunzioni fittizie commissionate nel periodo in cui erasindaco di Parigi. L’inchiesta fu diretta a verificare le ragioni che hanno portato il Comune di Parigi adassumere 21 funzionari del RPR, partito presieduto da Chirac fino al 1994. Durante i 12 anni delle sue due presidenze ( 19952007) chirac entrò più volte in rotta di collisione con i giudici (in particolare con la procuratrice Eva Joly, poi candidata dai Verdi alle presidenziali del 2012) rivendicando l’immunità presidenziale.Il 15 dicembre 2011 un tribunale condanna Chirac la pena di due anni di detenzione, con il beneficio della condizionale, per aver commesso i reati di «sviamento di fondi pubblici», «abuso di potere», «interesse privato in atti d’ufficio» e «delitto diingerenza». Una sentenza clamorosa considerando che gli stessi pm avevano chiesto l’archiviazione. Una nota a parte per François Fillon, che non è mai stato all’Eliseo ma che ha perso la presidenza per il “Penelope gate”, lo scandalo che prende il nome della moglie, alla quale l’ex primo ministro e candidato alle presidenziali del 2017 avrebbe concesso stipendio di 500mila euro annui per svolgere il ruolo di assistente parlamentare.
L’inchiesta è ancora in corso e Fillon promette di difendersi nelle sedi opportune. Ma anche in questo caso è stata fatale per la sua carriera, tirata fuori dai giudici pochi mesi prima del voto, ha tolto a Fillon una vittoria che tutti i sondaggi gli attribuivano con comodità.