Libero, 18 marzo 2018
Marijuana in tabaccheria. Si compra ma non si fuma
Soffrite di insonnia, vi sentite agitati e non riuscite a rilassarvi? Siete contrari ai tranquillanti chimici per dominare l’ansia e desiderate solo prodotti naturali?
Entrate in tabaccheria. Da qualche giorno a Roma è in vendita la cannabis legale, quella light, “la migliore, l’originale, 100% naturale”, come si legge sull’etichetta, che può essere acquistata in confezione dal tabaccaio, insieme ad un pacchetto di sigarette e alle gomme da masticare.
Una novità destinata a rendere nella capitale molto più accessibile e popolare lo “spinello che non sballa”, perché questo tipo di marijuana legalizzata è infatti ricavata da infiorescenze femminili di Canapa light sativa, quella italiana, specificatamente selezionate perché naturalmente prive di polvere di tetraidro-cannabinolo (Thc) il responsabile degli effetti psicotropi, ma ricche di Cbd, il cannabidiolo che non ha effetti psicoattivi ma serve appunto a rilassare. Ed ora, con lo smercio in tabaccheria, e dopo il via libera alla marijuana leggera, in diverse città italiane c’è stato un boom di negozi growshop, gli esercizi dedicati alla vendita di tutti i derivati della canapa, e di ordini online al di sopra delle aspettative, e l’acquisto della cannabis senza effetti psicotropi diventa ancora più alla portata di tutti. Sull’etichetta, che raffigura la tipica erba verde a sette foglie distese a raggiera, circondata dalla scritta “Myjoint”, rigorosamente made in Italy, c’è scritto “oggetto da collezione”, ma in realtà chiunque la compra lo fa non per metterla in vetrina ma per fumarla, ed aspirarla senza alcun rischio o senso di colpa, perché il passaparola sullo spinello che fa bene e che rilassa ha percorso in un lampo tutta la penisola.
GLI ADULTI
La curiosità da segnalare è che ad acquistare questa erba medica sono soprattutto le persone adulte, molto adulte, ed anche qualche anziano, che magari la comprano per curiosità, per provarla, per distendere i nervi o per combattere l’insonnia, anche perché i ragazzi questa roba leggera con un Thc al di sotto dello 0,6% non la guardano nemmeno, non essendo minimamente concorrenziale con le altre sostanze chimiche che sono soliti assumere, ed anche perché, cosa non trascurabile, il suo prezzo oscilla tra i 20 e i 40 euro a confezione.
Alcuni esercenti romani si sono attrezzati per fornire servizi home delivery, ovvero dei pony weed che promettono di portare l’erba direttamente a casa del consumatore, come fossero dei pony express della marijuana, un commercio però perfettamente legale, perché la legge 242 del 2016, pensata per regolare la coltivazione della canapa a scopo industriale, ha finito per aprire le porte alla cannabis legale, venduta come articolo da collezione o deodorante ambientale, quindi difficilmente considerata una sostanza pericolosa. Se poi l’acquirente una volta a casa decide di fumarsela, beh fatti suoi, tanto il contenuto di Thc è troppo basso perché abbia effetti apprezzabili o nocivi sull’organismo, o provochi alcun disturbo psicotropo. La Federazione Italiana Tabaccai però invita alla prudenza, ed alcuni esercenti espongono in bella vista la dicitura”non è un prodotto da fumo”, benché venduto in tabaccheria, anche se da circa una settimana a Roma la cannabis light è già considerata un surrogato del tabacco, migliore, senza le conseguente negative del fumo di sigaretta, e senza rischi neppure nel mettersi alla guida dopo averla fumata.
A dover fare attenzione dovrebbe però essere il consumatore, perché per la legge italiana il consumo di marijuana a scopo ricreativo è infatti vietato ad ogni livello, e quindi fumare la cannabis legale tecnicamente resta un illecito, anche se di natura amministrativa, per cui ci si trova in una situazione tipicamente italiana, nella quale due norme differenti si sovrappongono, quella che permette la compravendita di derivati della
canapa legale, e quella che vieta l’uso e il possesso di sostanze stupefacenti, il che di fronte ad un funzionario particolarmente pignolo, potrebbe farci incorrere nel rischio del ritiro della patente di guida, del porto d’armi, se non addirittura alla sospensione del passaporto.
SIGILLATA
Un penalista da me consultato in proposito mi ha spiegato che l’erba legale, essendo venduta sigillata, dovrebbe essere mantenuta tale per tutto il tragitto verso casa, in modo che, se fermati in possesso di una confezione intatta nessuno potrebbe sostenere che la sostanza sia stata consumata nemmeno in parte, non correndo così alcun rischio. Non solo. Una volta a casa le bustine andrebbero sistemate su una mensola, in luogo fresco e asciutto, e godute come oggetto di arredamento, possibilmente al buio e magari riposte nella collezione delle infiorescenze erboristiche. Inoltre chi decide di acquistare via web non deve temere la privacy, poiché le aziende spediscono il prodotto in buste senza alcun riferimento al contenuto, la vendita è vietata ai minori di 18anni, ed i prezzi variano in relazione al tipo di cannabis scelto.
Quindi legalmente la “Maria” pagata in tabaccheria non andrebbe fumata ma guardata con desiderio, a dimostrazione che siamo un popolo di furbi e di ipocriti, perché il nuovo mercato appena nato della cannabis light riconosciuta legale dal nostro Parlamento si muove già in un vuoto normativo, lo stesso che evidentemente occupa le menti dei legislatori che lo hanno scritto, firmato e deliberato.