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 2018  marzo 19 Lunedì calendario

Super Icardi, il baby centenario

Riesplode Icardi, resuscita l’Inter, respira un intero popolo. Una cosa è certa, Maurito non va stuzzicato, soprattutto dai tifosi della Samp. Conto evidentemente sempre aperto con la gente blucerchiata, roba di gossip per intenderci, la vecchia storia di Wanda Nara e Maxi Lopez, quest’ultimo appunto alla Samp ai tempi della rottura con l’attuale signora Icardi. Inizia la gara, il «killer» di Rosario sbaglia un paio di palloni facili e la Sud lo becca, lo fischia, lo deride. Nel frattempo Ivan Perisic porta avanti l’Inter. Icardi ci prova ancora, altro errorino, valanga di insulti. È però un attimo, fra il 30’ e il 44’ il capitano nerazzurro la butta dentro tre volte, una addirittura di tacco, e getta nello sconforto Marassi. Per nulla sazio, pochi minuti dopo l’intervallo fa poker. Con quelli di ieri sono 11 i gol rifilati alla Sampdoria, dieci dei quali in campionato (la vittima preferita insieme alla Fiorentina). Al minuto 21 del secondo tempo Spalletti decide di togliere dal campo il suo capitano. Standing ovation o «tappeto rosso» non c’entrano niente. Il fatto è che qualche istante prima Silvestre con un paio di colpetti ben assestati aveva di fatto «invitato» Maurito a non infierire ulteriormente. Tempestivo allora Spalletti, perché Icardi non si sarebbe sicuramente tirato indietro e l’eventuale «O.K. Corral» avrebbe anche potuto indispettire l’arbitro...
SPIETATO Ma i numeri che contano non riguardano le questioni personali, e fanno impressione perché prodotti da un fresco 25enne. Sono ora 103 le reti in serie A (0,57 gol a partita, 10 i centri con la maglia della Samp) e 100 le realizzazioni solo nerazzurre, coppe comprese naturalmente: in A Mauro è il sesto più giovane a raggiungere la tripla cifra; comanda Meazza, poi Piola, Boniperti, Felice Borel e Altafini. «Sono contento, traguardo eccezionale, non me l’aspettavo – dice Icardi —. Pensavo di farne uno o al massimo due ma non quattro. A Marassi firmai il primo gol in Serie A e avevo anche già fatto un poker. Si vede che era destino che arrivassi a 103 proprio a Genova». Bottino ai raggi X: 21 gol di sinistro, 65 di destro, 16 di testa, e uno con un’altra parte del corpo; 98 volte su 103 ha colpito in area di rigore; in 24 occasioni, sempre in A, ha segnato almeno due gol. In questa stagione la quaterna di ieri va ad aggiungersi alla tripletta nel derby e alle doppiette rifilate a Fiorentina, Roma, Sampdoria (all’andata), Atalanta e Cagliari. Un fenomeno, la giusta reazione dopo la mancata convocazione di Sampaoli, c.t. dell’Argentina. «Non mi aspetto nessun messaggino – racconta —, ho parlato con Sampaoli, sapevo che non sarei stato convocato. Ho saltato quattro partite per infortunio e al momento delle chiamate non ero ancora al massimo. Il Mondiale? Decide il c.t.». 
IL CONTRATTO Dopo Pasqua inizieranno i primi colloqui ufficiali a livello di rinnovo del contratto: trattative sulla base di un accordo fino al 2023 con ingaggio annuo da 7-8 milioni a stagione. Si lavorerà poi per alzare la clausola oggi di 110 milioni di euro (valida solo per l’estero e nella fascia temporale 1-15 luglio). Sia chiaro, a prescindere dalle firme, il futuro di Icardi è ancora tutto da scrivere, a maggior ragione se Suning dovesse confermare anche per la prossima estate la politica dell’autofinanziamento totale in sede di mercato. L’unica vera grande plusvalenza possibile resta infatti quella di Maurito, e i nerazzurri per neutralizzare i paletti del fairplay finanziario devono produrre da qui al 30 giugno almeno 50-60 milioni in plusvalenze. Ma intanto c’è la zona Champions da conquistare, e molte strategie, se non tutte, passeranno proprio dalla corsa all’Europa che conta. «Sono contento per la prestazione della squadra, per la partita che abbiamo fatto – continua il 25enne attaccante —, sono tre punti pesantissimi, era molto importante dare continuità alla vittoria con il Benevento e al pareggio con il Napoli. Andiamo alla sosta più tranquilli, possiamo lavorare meglio e affrontare la prossima partita al top, in ogni senso». E ancora: «Ci voleva una partita così dopo la gara di sacrificio con il Napoli. Con la Samp dovevamo fare noi il Napoli della situazione, abbiamo avuto il giusto approccio dal primo minuto e il risultato parla chiaro. Pungolati dalle parole di Spalletti? La qualità è emersa in questo match, poi possiamo sempre andare oltre. Il mister sa gestire certi momenti, ci ha provocato un po’, ma abbiamo risposto alla grande». E sulla lunga crisi «dico che nel calcio ci sono cose difficili da spiegare. Dovevamo fare e dare tutti di più, è stato un periodo nel quale ci siamo penalizzati da soli. Spero che questa partita sia una ripartenza vera. Abbiamo un obiettivo ben chiaro, la Champions, e non falliremo, non possiamo fallire...». Maledetta sosta, verrebbe da dire: «Ma no – conclude Icardi —, anche all’andata il derby arrivò dopo le nazionali...». Perlomeno stavolta ci sarà un importante «rodaggio» col Verona sulla strada del «derby spareggio».