Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2018  marzo 18 Domenica calendario

L’Italia salvata dai migranti?

La posizione di Stefano Allievi, autore di Immigrazione. Cambiare tutto (Laterza, 142 pagg., 14 euro), è esplicita: il fenomeno migratorio in Europa è strutturale, e presentarlo come un’emergenza è un grave errore. Tra le tante soluzioni concrete che il libro propone ci sono due analisi che colpiscono molto. La prima riguarda “i motivi” delle partenze. Perché si è disposti a tutto pur di raggiungere l’Europa? Certamente a causa delle guerre, delle carestie, delle persecuzioni. Ma Allievi sottolinea l’aspetto economico, affatto secondario. In Italia il Pil pro-capite annuo è di 30.507 dollari, mentre in Europa è di 39.317 dollari. Guarda caso i Paesi da cui parte il maggior numero di migranti hanno un Pil pro-capite bassissimo (233 dollari Sudan, 411 Nigeria, 469 Gambia, 565 Afghanistan, 645 Burkina Faso). Il secondo dato che Allievi analizza è quello demografico. In Italia, su 60.589.445 abitanti, più di 5 milioni sono cittadini stranieri (l’8,3 per cento). Al 31 dicembre il saldo dell’Italia è negativo per 76.106 unità. Questo significa, dati alla mano, che il nostro Paese non sta subendo un calo solo grazie agli immigrati.