Libero, 15 marzo 2018
Ibernarsi il cervello per aver la vita eterna
Diecimila dollari, poco più di un lifting al viso o di una rinoplastica, di una liposuzione o di una mastoplastica, tanto costa ibernare il cervello. La promessa di una quasi eterna giovinezza grazie agli interventi estetici forse non basta più. L’uomo pensa a conservare i propri pensieri per sempre.
Non è la sinossi di un romanzo di fantascienza ma la realtà. La prossima settimana la Y Combinator, famosa startup accellator della Silicon valley presenterà ai suoi investitori la Nectome, la società che promette vita eterna. Sarà Robert McIntyre, cofounder di Nectome, ad illustrare la tecnologia high tech di imbalsamazione. Una soluzione chimica che permette di conservare il corpo intatto per centinaia di anni, come fosse una statua di ghiaccio.
COME FUNZIONA IL PROCESSO
La conservazione cerebrale sviluppata da Nectome prevede che abbia inizio quando si è ancora vivi o meglio poco prima che inizi la morte, attendere anche soltanto poche ore potrebbe infatti danneggiare alcune parti fondamentali del cervello.
Ma come avviene il processo? Viene effettuata una sorta di anestesia generale, mentre una macchina cuore polmone pompa nella carotide il mix imbalsamatore. «Il prodotto è al 100% fatale», ha detto il fondatore della startup, Robert McIntyre, è per questa ragione che Nectcome ha consultato degli avvocati specializzati in suicidio assistito i quali hanno confermato che si tratta di una pratica legale. Il sistema di conservazione di Nectome ancora non è disponibile sul mercato e ancora ci vorrano degli anni, tuttavia, per quanto possa sembrare macabra la vicenda ha già stuzzicato diversi investitori. Lo stesso presidente di Y Combinator, Sam Altman, 32 anni, ha sborsato 10.000 dollari per mettersi in lista, altrettanto hanno fatto 25 persone. Denari che potranno essere risarciti se il cliente dovesse cambiare idea.
IL PRIMO TEST EFFETTUATO
A febbraio Nectome ha effettuato il primo test sul cadavere di un’anziana, a soltanto due ore e mezza dal decesso sono stati capaci di conservare il cervello della donna. «Si può definire quello che facciamo», ha spiegato McIntyre, «come una raffinata forma di imbalsamazione che preserva non solo i dettagli esterni ma anche quelli interni». Quanto al successo dell’operazione sulla donna anziana ha commentato: «Uno dei migliori casi di conservazione mai visti pricordi e pensieri restanno conservati o meno. La Nectome in questi anni ha ottenuto diversi riconoscimenti nazionali e sta collaborando con Edward Boyden importante neuroscienziato del Mit (Massachusetts Institute of Technology). Non solo, hanno anche ricevuto 80.000 dollari di premio da un concorso di scienze, per avere sperimentato con successo la tecnica di conservazione del cervello su un maiale, «così bene», scrive il Mit technology review, «che era possibile osservare ogni sinapsi dentro al cervello attraverso il microscopio elettronico».
Il sistema di Nectome, che combina imbalsamazione a criconservazione, rappresenta un nuovo approccio scientifico ma non è una novità. Sono circa 400 i corpi crioconservati dalla Alcor Life Extension Foundation (Arizona), dalla Cryonics institute (Michigan) e dalla KrioRus, che invece è russa. Alla Alcor sotto vetro c’è anche il corpo del giocatore di baseball Ted Williams, come gli altri, immerso a -196 gradi, spera un giorno di tornare in vita, quando la tecnologia del futuro potrà invertire il processo criogenico.