ItaliaOggi, 15 marzo 2018
Diritto & Rovescio
Liberi e Uguali (LeU), il partito degli ex comunisti fuoriusciti in pompa magna dal Nazareno, che si proponeva di salassare il Pd, è rimasto salassato. Primo: ha raccolto meno voti di quanti ne avevano raccolti il folcloristico Nichi Vendola cinque anni fa e lo sgonfiato Fausto Bertinotti dieci anni prima. Secondo: il suo leader Pietro Grasso e la sub-leader Laura Boldrini, nonostante la monumentale visibilità che si erano costruiti nei loro cinque anni di mandato, sono stati bocciati nell’uninominale e ripescati tutti gocciolanti nei numerosi collegi di salvataggio che si erano fatti costruire. Terzo: il partito che si sbracciava per far posto alle donne ha la percentuale più bassa di donne elette nelle sue file, meno che nel Batusoland, per capirci. Quarto: la goccia che aveva fatto traboccare il bicchiere del Pd e determinato la scissione era data dal fatto che Renzi non aveva voluto approvare lo ius soli. Però, sapendo di perdere voti, i leuisti se ne sono ben guardati di farne il loro tema elettorale.