ItaliaOggi, 16 dicembre 2017
Diritto & Rovescio
Non vanno certo lodate le attrici che, per fare un film (e alle volte molti di seguito), hanno ceduto alle pressioni di un produttore o di un regista. Si sono vendute, molto semplicemente. Vent’anni dopo si sono pentite, ok, ma si erano a lungo vendute. Il fatto è questo. E non debbono essere applaudite come esse vorrebbero. Vanno lodate invece (anche se non lo si fa) le donne (e sono milioni) che hanno saputo dire di no, quando non volevano accettare un sopruso. L’ultima in ordine di tempo è Rosa Calvi, 28 anni. Una, che dice: «Sogno di diventare magistrata da quando avevo 8 anni». Per riuscire a superare l’esame, al fine di coronare il suo sogno, si iscrive a un corso di formazione giuridica gallonato, quello di Francesco Bellomo. Che la convoca «nella hall di un albergo nel quartiere Eur di Roma. Ma quando ha provato a baciarmi sfiorandomi le labbra, mi sono rifiutata e ho preso la porta». L’indignazione, se è vera, non può essere futura. Chapeau!