Corriere della Sera, 14 dicembre 2017
«È l’uomo giusto per il governo e suscita consensi. Serve il sì di Renzi». Intervista a Luciano Violante
ROMA Luciano Violante, fatto il dovuto distinguo con l’Italia del ‘38, ricorre a Benedetto Croce per dire che anche ora c’è «bisogno di creare nuova vita nella società italiana». E per compiere un’«operazione di novazione», spiega l’ex presidente della Camera, «la personalità giusta potrebbe essere quella di Paolo Gentiloni, che di certo non è “il nuovo”, ma fin qui ha dimostrato, tra il populismo di alcuni e il narcisismo di altri, di sapere bene interpretare l’esigenza del Paese di puntare a nuove aspirazioni e nuovi orizzonti».
Lei è stato il primo a suggerire un passaggio di leadership da Renzi a Gentiloni.
«Non sono un fan di Matteo Renzi ma con onestà bisogna riconoscere che alcuni risultati raggiunti il Paese li deve a lui. Come si fa a dire, per esempio, che l’incremento degli occupati è merito dell’economia e non del suo governo? In questi cinque anni poi sono stati fatti passi importanti sul terreno dei diritti civili e ora il Senato sta approvando la legge sul fine vita. Ecco, a Renzi vanno riconosciuti risultati importanti. E lo dovrebbe fare anche chi non tifa per lui».
Renzi però è divisivo.
«Nei sistemi proporzionali non è automatico che il capo di un partito passi poi alla guida del governo. Gli accordi, poi, si fanno dopo le elezioni».
Renzi, dunque, dovrebbe lasciare il passo a Gentiloni?
«Occorre riflettere sul ruolo che può avere Paolo Gentiloni nella prossima legislatura. È una personalità altamente inclusiva che non crea dissensi e, anzi, suscita consensi rilevanti. In questo anno di governo ha dimostrato ai ministri che nel governo ognuno può fare il suo lavoro senza invasioni di campo e sovrapposizioni. Ha dato più ossigeno alla governance e, in un passaggio molto difficile, quello della nomina del governatore di Banca d’Italia, ha dimostrato di avere un’autonomia dal segretario del suo partito».
Lo leadership di Gentiloni, se indicata prima delle elezioni, può portare più consensi al centro sinistra?
«Noi dobbiamo cercare i consensi non solo tra gli italiani che hanno deciso di andare a votare. Un 50% di elettori potrebbe restare a casa perche non si sente attratto neanche dalla rappresentazione del rancore cavalcato da M5S e Lega. E Gentiloni potrebbe avvicinare molte persone al voto».
L’eventuale«operazione Gentiloni» può partire senza il consenso di Renzi?
«La guida di Renzi nel Pd è fuori discussione e una scelta del genere non può essere fatta contro Renzi. Riesce solo se c’è il consenso di Renzi».
Scusi ma il segretario del Pd cosa ci guadagnerebbe?
«Io penso a cosa ci guadagnerebbe il Paese in termini di governabilità. Anche perché abbiamo davanti tre anni di elezioni: le politiche nel 2018, le europee nel 2019, le regionali nel 2020».
Resta de vedere cosa ne pensa l’interessato. Gentiloni ha detto che questo anno a Palazzo Chigi è stato come «salire sull’ottovolante».
«Dall’esterno non è sembrato che stesse sull’ottovolante. Si è dimostrato sereno, convincente, prudente. Gentiloni sa far uso della sapienza politica, connettendo le conoscenze della categorie generali della politica ai problemi concreti del Paese. E questa è una dote molto importante per un presidente del Consiglio».