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 2017  dicembre 13 Mercoledì calendario

Intervista a Clemente Mastella: «Scusate, ma De Luca candida suo figlio e io non posso farlo?»

Sindaco Mastella, il nome è Udeur 2 e ritorna sabato a Napoli. Manca un’aggiunta dopo il 2: la vendetta. O no?
Non è vero che torno per una forma di rancore. Ho affrontato le mie vicissitudini con piglio socratico perché nulla avevo fatto di scomposto, ma il modo in cui siamo stati esclusi grida vendetta al cospetto di ogni divinità laica e religiosa.
Da ex Guardasigilli non vorrà però negare l’obbligatorietà dell’azione penale per i politici?
Certo, io non voglio combattere la magistratura ma allora si deve fare un tribunale speciale per i politici, con una procedura più agevole. Io ho aspettato dieci anni per avere giustizia con una sentenza e nel frattempo ho perso tutto.
Tutto tutto?
Tenevo un partito, ero ministro, ora non ho più nulla. Io che cazzo me ne faccio di quello che posso recuperare adesso? Deve scrivere così.
Clemente Mastella è nato demitiano di sinistra nella Dc. Nella Seconda Repubblica è stato democristiano in varie forme. È stato sia ministro di Berlusconi sia di Prodi. La datazione delle sue “vicissitudini” è notissima. Era il 2008 ed era Guardasigilli nel governo del Professore. Mastella e sua moglie Sandra Lonardo vennero coinvolti in un’inchiesta sulla sanità in Campania. La moglie finì ai domiciliari. Il marito si dimise e il governo cadde. Il processo è terminato nel settembre di quest’anno: assolti. Oggi Mastella è sindaco di Benevento.
Ammetterà che la sua fama da capro espiatorio contempla anche l’eterna accusa di voltagabbanismo.
Ecco qua. In un Paese che ha avuto più di 500 cambi di casacca nell’ultimo Parlamento venite a rompere le palle a me. Ma lei sa che cos’è l’Italia?
Domanda vasta.
Le racconto cosa successe a mio padre. Era un soldato italiano sul fronte estero della Seconda guerra mondiale e un giorno i tedeschi gli ordinarono di deporre le armi. Rimase impietrito e sorpreso, nessuno lo aveva avvisato che erano cambiati gli alleati.
L’Otto Settembre fu la morte della Patria, secondo Galli della Loggia.
Io sono meno barocco di Galli della Loggia e più pragmatico.
La sostanza non cambia.
Fatemi capire: ma se io cambio e 600mila persone mi seguono che male c’è, che v’importa? Mica sono tutti farabutti o camorristi? Nell’Udeur ci sono state solo due persone con problemi del genere.
E adesso è suonata l’ora della gamba democristiana di Berlusconi.
A me questa definizione di gamba non piace.
Ambigua lo è, ma il senso politico è chiaro.
Io ho fatto un ragionamento con Cesa, Lupi, Fitto.
Rotondi?
No Rotondi no, forse non ha interesse.
Riprendiamo: Cesa dell’Udc, Lupi per quel che resta di Ncd-Ap, il conservatore Fitto.
Poi Saverio Romano in Sicilia.
E Pomicino?
C’è e spinge molto.
Finito l’appello…
A questi amici ho detto: se andiamo divisi a trattare con Berlusconi saremo fregati come i Curiazi (i tre gemelli che furono sconfitti dall’Orazio superstite, ndr).
Invece.
Il Rosatellum è chiaro, premia chi ha concentrazione di voti. Senza di me il centrodestra perde a Benevento, Avellino, Caserta e forse Salerno perché qui la Lega non esiste, intendiamoci. E se io metto le mie truppe mastellate insieme con quelle di Romano in Sicilia, di Fitto in Puglia, di Cesa in tutto il Sud diventiamo la seconda forza della coalizione. Dobbiamo fare una Margherita di destra.
A trazione sudista.
Così bilanciamo il populismo di Salvini. Noi siamo tante isole che possono diventare un arcipelago.
Però il centrodestra unito è una finzione elettorale, aspettando il Renzusconi.
Allo stato non ci sono i numeri per le larghe intese e vi assicuro che conoscendo bene Mattarella (altro ex demitiano, ndr) so che non farà come Napolitano, se deve sciogliere subito lo farà.
Lei non si candida?
No.
Si parla di suo figlio Elio.
La tradizione della sinistra è piena di mariti e mogli o padri e figli in politica, solo a me deve mancare lo Spirito Santo? A Salerno De Luca candida il figlio. Lui sì e io no?
C’è anche sua moglie Sandra, voluta da Berlusconi.
Berlusconi conosce le dinamiche politiche e ha capito che questa nostra dimensione di sofferenza piace alla gente. A Porta a Porta io e mia moglie Sandra abbiamo fatto il picco degli ascolti: in Italia ci sono milioni di famiglie Mastella che hanno avuto i nostri guai con la cattiva giustizia.