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 2017  dicembre 13 Mercoledì calendario

Esplode l’hub del gas. Si ferma l’import Giornata d’emergenza

Emergenza durata poco. Ieri sera è stato annunciata la ripresa del flusso di metano dalla Russia. Per ore un’esplosione allo snodo di Baumgarten, in Austria, aveva sbarrato la strada principale alle importazioni di via Tarvisio dalla Siberia e dal Nord Europa, otturando la maggiore via di approvvigionamento dell’Italia. Nel corso della giornata i prezzi del combustibile erano schizzati alle stelle: i valori spot al Punto di scambio virtuale (Psv) hanno superato 60 euro per megawattora e sfiorato gli 80 euro in serata, più del triplo rispetto ai livelli di lunedì. Gli effetti sulla bolletta degli italiani richiano di essere pesanti.
Quel metanodotto soddisfa quasi un terzo del fabbisogno italiano di gas. Da gennaio a ottobre sono stati importati in Italia via Baumgarten 24,5 miliardi di metri cubi sui 57,1 miliardi importati (e sui 57,5 miliardi di consumi nei primi 10 mesi dell’anno).
Non siamo destinati a rimanere al freddo. Ieri il ministero dello Sviluppo economico ha dichiarato l’emergenza gas, procedura che consente di superare i limiti di prelievo dagli stoccaggi di metano, pieni per oltre l’80%. Sono inoltre scattate altre misure per garantire la sicurezza energetica, ma per fortuna l’interruzione dei flussi da Tarvisio si è risolta in tempi brevi.
Anche i rigassificatori per importare via nave il metano liquido sono stati attivati per dare un contributo. Adriatic Lng, già in piena attività, ha fatto sapere che da oggi impiegherà il 100% della capacità di rigassificazione al terminal di Rovigo, sebbene fino a gennaio tutti gli ormeggi siano prenotati e non possano accogliere altri carichi di gas liquefatto. Ieri sera anche dall’Olt di Livorno è arrivata la conferma che sarà messa a disposizione una maggiore capacità di rigassificazione per dicembre.
Il ministro Carlo Calenda ha ammesso che si è verificato «un serio problema di forniture. Se avessimo il Tap oggi non dovremmo dichiarare lo Stato di emergenza per questa mancanza di fornitura». Replica il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano: «Di incoscienza collettiva evidentemente si tratta se è vero che il ministro Calenda dalle notizie della vittima e dei 21 feriti in Austria trae lo spunto solo per ribadire che il Tap è necessario». Per questo motivo la Regione farà un nuovo esposto contro il progetto.
L’incidente di Baumgarten è avvenuto in un periodo di freddo intenso e consumi di gas alti,mentre anche un’altra importante via di approvvigionamento funziona a scartamento ridotto: il Tenp, conduttura che porta il gas via Svizzera da passo Gries, ha una capacità dimezzata a causa di manutenzioni che proseguiranno fino a marzo 2019.
Sul mercato si è verificata «una tempesta perfetta», spiega Massimo Di Odoardo, principal analyst Gas & Lng di Wood Mackenzie. «In Europa ci sono scorte per far fronte alla situazione, ma i prezzi rischiano di restare alti. Durante l’inverno potrebbe crearsi competizione tra Europa e Asia per attirare Gnl».
Il gas russo, che copre circa un terzo del nostro fabbisogno, per una giornata è stato doppiamente ostacolato nel raggiungere l’Italia. Per usare una metafora automobilistica, è come se ci fosse stato un grave incidente in uno snodo autostradale mentre sulla statale si viaggiava su una carreggiata sola. Anche nel resto della rete europea la circolazione è problematica: i prezzi del gas si sono impennati pure in Gran Bretagna dopo la rottura di un’altra pipeline, quella del Forties, che trasporta gas e petrolio.
La causa dell’esplosione in Austria (un morto e 21 feriti) non è ancora stata chiarita: Gas Connect Austria propende per l’ipotesi «guasto tecnico». Le forniture, dopo essere crollate a zero, sono riprese da mezzanotte. La sicurezza nel frattempo è stata garantita dagli stoccaggi, che in Italia sono molto ampi, pari a 12 miliardi di metri cubi (17 miliardi con le riserve strategiche) per consumi annui sui 70 miliardi. Il ceo di Snam, Marco Alverà, ricorda che «il sistema del gas italiano è tra i più sicuri al mondo grazie alla diversificazione delle fonti, all’ampia disponibilità di stoccaggio e ai piani d’emergenza».
«Non c’è allarmismo tra gli operatori – aveva sottolineato anche Claudio Descalzi, numero uno dell’Eni – È una cosa che possiamo compensare».
Per i grandi consumatori, Massimo Medugno, direttore di Assocarta ricorda che «non esiste più lo strumento della partecipazione volontaria alla riduzione dei consumi gas in caso di emergenza, che sarebbe stato utile avere in queste situazioni». Per Piero Gattoni, presidente Consorzio italiano biogas, «il biometano è un bacino energetico ancora quasi totalmente inutilizzato, una risorsa rinnovabile e 100% Made in Italy».