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 2017  dicembre 13 Mercoledì calendario

Telefonino ammesso al test per il premio

Buon compleanno, Merito! In occasione del decimo anniversario del più assurdo accordo sindacale di tutti i tempi, quello del 2007 quando «anche i dirigenti del Tesoro condannati definitivamente per delitti penali dolosi o per danno erariale» furono «premiati per i risultati conseguiti dall’amministrazione nella lotta all’evasione», il ministero dei Beni culturali sta per premiare 5.105 dipendenti. Uno su tre. Dopo anni di stipendi fermi, nessuna obiezione. Però... 
Però i termini del «concorso» interno con scadenza 6 dicembre lasciano perplessi. Come spiega la circolare 273 del 24 novembre, la prova finale è consistita «in un test di valutazione composto da 30 domande a risposta multipla (tre possibilità di risposta, di cui una esatta)». Per capirci, tipo i quiz televisivi: «Dove cade più neve d’inverno? A) Somalia B) Alaska C) Cuba». Certo, qui le domande erano più complicate. Tipo: «Secondo quanto prevede il Codice dei beni culturali e del paesaggio e succ. mod. possono essere alienati i beni culturali immobili appartenenti al demanio culturale e non rientranti tra quelli elencati nell’articolo 54, comma 1?» Oppure: «Il cosiddetto Art Bonus previsto dal DL 31 maggio 2014, n. 83 convertito dalla legge 29 luglio 2014 n. 106, si applica per le erogazioni liberali destinate a quali interventi, nel caso di enti e istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo?» Da far tremar le vene e i polsi, per chi sappia tutto del rinascimento, della Magna Grecia o del dadaismo ma zoppichi in deliri ministerial-burocratesi. E già t’immagini una strage di storici dell’arte preparatissimi sul Bernini ma sbigottiti davanti al comma 16 novies decies.Niente paura. C’era l’aiutino. Dopo essersi allenato con le 300 domande di base, la prova d’esame era questa: il dipendente, seduto alla propria scrivania, davanti al proprio computer, dotato del proprio telefonino doveva rispondere in 45 minuti a trenta domande. Ai concorsi c’è il divieto per i cellulari e «l’uso di apparecchiature elettro-
niche portatili di tipo «palmare» o computer portatili di qualsiasi genere, in grado di collegarsi all’esterno degli edifici scolastici tramite connessioni wireless»? Qui no. Al punto che, scaricate le domande nel pc, il concorrente poteva via via trovare col «cerca-
parola» le domande e le risposte esatte. Un minuto e mezzo a quiz. Bastanti a far fare un figurone ai più digiuni di burocrazia. E il merito? Uffa!