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 2017  dicembre 12 Martedì calendario

Le sorelle Congedo hanno inventato la serie a cartoni animati Trulli Tales: «Così abbiamo convinto Rai e Disney a portare i bimbi nel mondo dei trulli»

Si riconoscono i trulli, con la loro forma tipica, il tetto a punta e la base bianca, e gli uliveti secolari, nodosi e pieni di rami. Ma quella che vediamo in Trulli Tales – Le avventure dei Trullalleri non è la Puglia che conosciamo. «La nostra storia è ambientata in un mondo che non ha tecnologia, che si muove meccanicamente e che non si riesce a capire dove né sia, in quale epoca ci si trovi. Per noi, è il riassunto di tutta una serie di elementi e di valori con i quali siamo cresciute».
Sette anni di lavoro
Maria Elena Congedo è con la sorella Fiorella una delle creatrici di Trulli Tales, un progetto che – ci dice – va avanti da sette anni e che è entrato in produzione solo due anni fa. «Abbiamo una piccola casa editrice di famiglia, fondata da nostro padre. E l’idea iniziale è partita proprio da un libro che stavamo preparando sui trulli e su chi li abita: persone speciali, con grandi fantasia e creatività, qualche volta anche bizzarre. Io e Fiorella abbiamo cominciato a chiamarle Trullalleri. Poi, siccome abbiamo lavorato in tv, io come produttrice e lei come autrice, abbiamo pensato di farne una serie per bambini».
È così che è nato il cartone animato co-prodotto da Rai Fiction, Fandango Tv, Congedo Culturarte, Gaumont e Groupe Pvp; una co-produzione internazionale tra Francia, Canada e Italia. Un progetto che rimane strettamente legato al territorio. «La nostra idea – spiega Maria Elena – è sempre stata quella di sublimare i valori con cui io e mia sorella siamo cresciute. Parliamo di cibo sano e di condivisione, cose molto italiane e molto mediterranee. Il cibo è una scusa per stare insieme: si cucina per gli amici, si cucina per consolare; si cucina per incontrarsi».
Il risultato finale è un cartoon colorato, dal tratto semplice e moderno, che si allinea perfettamente a una certa tradizione, molto più recente, di animazione. I 52 episodi, ciascuno lungo circa 11 minuti, sono diretti da Éric Gosselet.
La struttura del racconto segue un’idea precisa: in ogni puntata succede sempre qualcosa di nuovo e la storia di volta in volta si concentra su un personaggio diverso. Tutto sempre presentato in una chiave di lettura semplice. «La semplicità, che è il mondo dei bambini – continua Maria Elena – per noi è stato un punto di arrivo piuttosto faticoso: siamo circondati dalla complessità. Volevamo far immedesimare i bambini nei piccoli problemi di ogni giorno. In ogni puntata uno dei protagonisti ha un’avventura, che poi si risolve grazie a una delle ricette di Nonnatrulla».
Magia, racconti e cucina. Da una parte i piccoli Ring, Zip, Sun e Stella, aiutati da Miss Frisella, la panettiera del villaggio e discendente di Nonnatrulla; dall’altra il terribile Copperpot, un mago imbranato che ogni volta finisce per sabotare i suoi stessi piani. La parte più difficile nello sviluppo di Trulli Tales è stata mettere insieme i partner internazionali. «Alla fine però tutti hanno avuto un colpo di fulmine per il progetto. Siamo andate alle fiere, abbiamo costruito una rete di contatti. Abbiamo cominciato a farci conoscere e a far innamorare le persone al progetto. Con la Rai siamo entrate in contatto grazie a Domenico Procacci».
Ora Trulli Tales, in onda da ieri su Disney Junior e a giugno disponibile in chiaro su Rai YoYo, si prepara a fare il suo esordio anche nel resto del mondo. «La distribuzione estera c’è già – dice Maria Elena -. Metà dei Paesi europei sono partiti ieri, gli altri tra qualche mese. In Canada va in onda a gennaio, e in Brasile è già disponibile». Si lavora per chiudere accordi con l’Asia e con il Nordamerica, e si lavora anche per arrivare sulle free tv dopo che l’esclusiva di Disney sarà terminata.