la Repubblica, 12 dicembre 2017
La crisi di Dybala esibita in Europa. «Faccia sacrifici»
Il grande pregio degli ottavi di Champions (e anche dei sedicesimi di Europa League) è pure il loro più evidente difetto: vengono annunciati con largo anticipo. Tutti sanno che ci arriveranno ma non sanno come. Non possono saperlo. Tre mesi sono lunghi da passare, quando la Champions stuzzica il tuo cuore. Così non è detto che la Juventus possa davvero rallegrarsi di aver pescato la meno minacciosa delle cinque inglesi, il Tottenham, perché i veri problemi ce li ha in casa con Nedved che accusa Dybala («faccia dei sacrifici nella viat privata» ). La Roma ha pescato la più forte delle “deboli”. Lo Shakhtar depennò dagli ottavi del 2011 la Roma di Montella. I commenti agli accoppiamenti si dividono in due categorie: quelli che «a questo punto una vale l’altra» e quelli che «poteva andarci meglio o peggio». Diciamo che è andata bene a quasi tutte le grandi, a parte le quattro coinvolte nelle uniche due sfide di cartello: Real Madrid- Psg e Chelsea-Barcellona. Nella prima, è ufficiale, il Psg si gioca tutto. Se non batte i bi-campioni in carica nemmeno dopo aver speso tutti quei soldi e fatto infuriare mezza Europa, può anche darsi che il prossimo anno i qatarini padroni del club dismettano l’irriconoscente struttura e magari decidano di comprarsi la Torre Eiffel, che una vista dall’alto la garantisce sicuro. Di Chelsea- Barça è dal 2004 che si dice “è come una finale anticipata”. Poi però non è mai stata una finale. Gli ottavi sono anche la conferma che a questo livello della manifestazione arrivano sempre le solite: a marzo scenderanno in campo 36 Champions vinte ( su un totale di 62), 8 vincitrici o pluri- vincitrici del torneo più una finalista (la Roma). La rosa più costosa è quella del City ( che affronterà il Basilea), poco sotto il Bayern ( se la vedrà con la debuttante Besiktas), il Real Madrid e il Manchester United (avrà il Siviglia, la mano migliore si direbbe a poker). Se da oggi Mourinho andasse in giro dicendo di essere l’unico ancora in corsa ad aver allenato ben quattro delle sedici squadre rimaste e di aver vinto la Champions con tre, voi lasciatelo fare perché ha ragione lui. Per i sedicesimi di Europa League il Napoli tornerà a Lipsia dopo 29 anni pensando positivo: nell’ 89 finì infatti per vincere la Coppa Uefa e nello stesso anno l’Inter vinse lo scudetto ( magarì la coincidenza sarà gradita a Spalletti). A causa della sua colleganza con Mateschitz e la Red Bull, il Lipsia è la squadra più odiata di Germania. Ma attenti a Timo Werner: spesso esce dalla lattina e segna senza essere visto. Anche l’avversaria dell’Atalanta è scesa dalla Champions ed è tedesca: è il Dortmund che ha appena esonerato l’olandese Bosz e non riesce più a giocare nonostante svariati talenti in campo. Sarà così anche fra tre mesi? Milan con i bulgari del Ludogorets e Lazio con la Steaua.