la Repubblica, 11 dicembre 2017
Camere, road map per sciogliere e votare a marzo. Domande & risposte
• Mattarella quando scioglierà le Camere?
Nella road map del capo dello Stato c’è una forbice per lo scioglimento del Parlamento: la data possibile è compresa fra il 20 dicembre e il 6 gennaio. Visto che per la campagna elettorale ci sono fra i 40 e i 70 giorni, il giorno delle elezioni cadrebbe domenica 4 o 11 marzo.
• Per il Colle sono possibili dei “tempi supplementari”?Mattarella lascia sempre aperta la porta ad una approvazione in extremis dello Ius soli. In questo caso lo scioglimento delle Camere potrebbe slittare di una settimana, fino al 13 gennaio, con data del voto domenica 18 marzo. Una strada che si è fatta però sempre più in salita, tramontata l’ipotesi che il governo ponga la fiducia sulla legge: in caso di esito negativo, infatti, sarebbe poi costretto alle dimissioni. Eventualità che il Colle vuol scongiurare.
• Gentiloni non sarebbe comunque costretto alle dimissioni, dopo il decreto del presidente della Repubblica di scioglimento delle Camere?
No. Il capo dello Stato può sciogliere, sentito il parere del presidente del Senato e di quello della Camera, senza bisogno di un atto di dimissioni formali del governo (se non battuto in Parlamento). È proprio questa la soluzione studiata al Colle con un duplice obiettivo. Lasciare Gentiloni a Palazzo Chigi per una conclusione ordinata della legislatura e con una garanzia di continuità nel dopo-elezioni, se le trattative per il nuovo governo dovessero impantanarsi.
• Ci sono precedenti di scioglimento senza dimissioni del governo?
Almeno tre. Il Berlusconi-ter nel 2006. Il governo Ciampi nel ’94. Il governo De Gasperi nel ’53.
• Ma il premier salirà al Colle?
Soltanto per controfirmare il decreto di scioglimento del presidente della Repubblica.
• Il governo Gentiloni rimasto in carica una volta sciolte le Camere, avrebbe pieni poteri? No. Resterebbe in sella solo per l’ordinaria amministrazione.Ma la differenza rispetto ad un governo dimissionario è politica, più che formale. Gentiloni, in particolare rispetto alla Ue, può continuare a rappresentare il nostro paese con una sorta di mandato politico pieno, senza essere stato sfiduciato. E questo fino all’insediamento del nuovo Parlamento.