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 2017  dicembre 10 Domenica calendario

APPUNTI SU SALVINI A ROMA PER GAZZETTA

ELEZIONI: RENZI, SALVINI NEL MIO COLLEGIO? SCEGLIERANNO I CITTADINI = 

Roma, 10 dic. (AdnKronos) - "Matteo Salvini ha deciso che si candiderà nel collegio dove mi candiderò io. Grazie! Considero questa scelta utile per chiarire come il nostro centrosinistra e il loro centrodestra hanno due visioni diverse dell’Italia. E dell’Europa. Ai cittadini il compito di scegliere". Lo scrive in un tweet il segretario del Pd Matteo Renzi.

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BARBARA FIAMMERI, IL SOLE 24 ORE 10/12 – 

Alternativa popolare, il partito di Angelino Alfano, è ormai prossimo alla scissione. L’ufficializzazione arriverà probabilmente domani in occasione della Direzione. Ma già alla riunione ieri della segreteria (aggiornata ad oggi) il divorzio è diventata l’opzione più probabile. Il coordinatore nazionale di Ap, Maurizio Lupi, e il vice, Antonio Gentile, sono pronti a riunirsi al centrodestra assieme a una corposa pattuglia di parlamentari e di amministratori locali per partecipare alla costruzione della «quarta gamba» della coalizione.

Una quarta lista che potrebbe risultare decisiva per conquistare la maggioranza assoluta nella prossima legislatura. Tutti i sondaggi al momento confermano il vantaggio del centrodestra, che viene testato più o meno attorno al 35% sommando le intenzioni di voto degli elettori potenziali di Fi, Lega e FdI, con il partito di Silvio Berlusconi in ascesa e ormai sopra quello di Matteo Salvini di circa 2 punti (16,7% contro 14,4%). Con una quarta lista (più altre minori come quella animalista della Brambilla) l’obiettivo di raggiungere il 40% su base proporzionale e il 70% nei collegi (si veda l’articolo accanto di Roberto D’Alimonte), condizione necessaria per conquistare la maggioranza assoluta in Parlamento, è tutt’altro che impossibile. 


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MARCO GALLUZZO, CORRIERE DELLA SERA 10/12 – 

Per la prima volta il Pd di Renzi scende sotto la soglia di guardia, il fatidico 25% che nel 2013 non bastò a Bersani per salire lo scalone di Palazzo Chigi. Eppure il verdetto dei sondaggi non fa ancora scattare l’allarme al Nazareno. Il leader si affida al Rosatellum, convinto che la sfida nei collegi (Sicilia esclusa) sarà tra Pd e M5S, oppure tra Pd e centrodestra. 

Renzi si dice «molto sereno» e non concorda con chi pronostica un esito già scritto, con i dem destinati alla terza posizione. «Nonostante le divisioni noi restiamo la forza più rassicurante», ripete l’ex premier per tranquillizzare i suoi. E prevede che gli elettori di centrosinistra, quando troveranno sulla scheda il nuovo simbolo della lista Liberi e Uguali guidata da Pietro Grasso, sceglieranno il Pd. «Il voto utile tirerà più del voto identitario — confida a porte chiuse il segretario —. Perdendo Pisapia e Alfano la coalizione si è indubbiamente ristretta, ma è certo più coesa di quella di centrodestra. Vedrete, vinceremo in molti collegi».

Ma la minoranza di Andrea Orlando vede «il rischio di andare a sbattere» e prepara battaglia sulla leadership di Renzi. «Prima di Natale bisogna convocare una direzione sulle alleanze», avverte Cesare Damiano. A tirar su il morale dei renziani, che lamentano di avere contro anche i grandi gruppi editoriali, è l’idea che presto Grasso «non sarà più percepito come uomo delle istituzioni, ma come leader di parte e perderà appeal».

I sondaggi intanto premiano la nuova formazione, stimata tra il 6 e l’8%. Per Bersani è «un ottimo punto di partenza». E se Cuperlo spera che Renzi dopo le elezioni si dedichi a «un’opera di ricucitura», Bersani frena: «La gente andrà dove la porta il cuore e dopo il voto si vedrà». Piero Fassino non si arrende e ritiene «ancora possibile» il dialogo con Pisapia. Il prodiano Franco Monaco, vicino all’ex sindaco, invia una missiva a Renzi e Grasso implorandoli di inseguire «il miracolo dell’unità». Ma ci vorrebbe un «garante federatore», Prodi o Gentiloni.


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CORRIERE.IT –
Matteo Salvini è arrivato poco dopo le 11 a Piazza Santi Apostoli a Roma per partecipare alla manifestazione contro lo ius soli organizzata dalla Lega. Al sit in è stata lasciata solo una piccola parte della piazza, quella verso via Cesare Battisti. Al centro i blindati della polizia e davanti alla chiesa alcuni militanti dei centri sociali che protestano, con la loro contromanifestazione «Roma meticcia». Il leader leghista è stato accolto come una star dai suoi attivisti, con bandiere e richieste continue di selfie e abbracci.

Il commento sul caso Biden e fake news

Prima di salire sul palco, Salvini ha commentato il caso sulle fake news sollevato dall’ex vicepresidente americano Joe Biden: «Gli ambasciatori di Usa e Russia da convocare? Io chiederei anche la convocazione dei marziani. Gli italiani non votano in base a quello che dicono Putin e Trump, i venusiani: siamo alla follia. La vera fake news la sta rifilando la sinistra agli italiani, e gli italiani votano con la loro testa».


La diaspora dei centristi e la premiership

Il segretario della Lega ha anche commentato l’ipotesi di accogliere i probabili fuoriusciti da Alternativa popolare, visto che molti centristi stanno vivendo una diaspora in vista delle prossime elezioni: «I profughi sono quelli che scappano dalle guerre e noi non siamo l’arca di Noè». I sondaggi danno il centrodestra al 36%: «Se il centrodestra vince sarà un’avventura che durerà almeno dieci anni, non qualche mese. Berlusconi sarà parte di questa splendida avventura», ha detto Salvini. Sarebbe pronto a diventare premier? «Se gli italiani lo vorranno sarà una splendida realtà. In democrazia vince chi prende un voto in più». 


Il no allo ius soli

Da palco, poi, il segretario della Lega ha attaccato il Pd — «Siamo noi il futuro, loro sono il passato. Renzi è un chiacchierone e appena il governo si degnerà di farci conoscere i collegi ovunque si candiderà lui mi candiderò io, magari a partire dalla sua Toscana. Se dovessi scegliere tra Renzi e Putin non avrei dubbi su chi scegliere» — e soprattutto ha ribadito il no del Carroccio allo ius soli: «La cittadinanza arriva alla fine di un percorso, non è un regalo elettorale». Con la Lega al governo l’Italia sarà un Paese aperto ma non per tutti, assicura Salini: « Il governo Salvini avrà le porte spalancante per donne e bambini che scappano dalla guerra ma per chi non scappa dalla guerra ma ce la porta a casa nostra, serve un biglietto di sola andata per tornare a casa loro. Solidali ma non fessi, accoglienti e generosi ma non fessi, non chiedo troppo».


La legge ferma al Senato

Salvini è certo che la legge sullo ius soli, passata alla Camera e ferma al Senato, non passerà prima della fine della Legislatura: «Non ce la fanno a fare lo ius soli grazie alla Lega e a voi. La sinistra prende in giro gli italiani con 80 euro e gli immigrati regalando la cittadinanza».


L’accordo di coalizione e le lacrime della Fornero

Prima delle elezioni, ha assicurato Salvini, la Lega esigerà un patto di coalizione: «Chiederò al centrodestra che l’accordo sia firmato prima per non litigare dopo. Patti chiari amicizia lunga». «Non vedo l’ora di vincere — ha aggiunto poi — per stracciare la legge Fornero, e farla piangere ancora. Ne piange una, ne sorridono in milioni. Ieri ho parlato con una persona che versa contributi da 43 anni e si alza ogni mattina da 43 anni per andare a lavorare. E dopo 43 anni di lavoro andare in pensione è un sacrosanto diritto. Ne hanno aggiunti altri, di anni. Io chiederò al centrodestra idee chiare sulla vita vera».


L’Europa

Agli alleati Salvini chiederà chiarezza sul rapporto con l’Europa: «Voglio un patto di orgoglio e dignità, a Bruxelles non si va con il cappello in mano ma per fare gli interessi di 60 milioni di italiani. O stiamo con pari dignità o meglio soli che mali accompagnati, una vita da schiavo a mio figlio non la lascio. Ci hanno detto che dovevamo entrare nella moneta unica, un sistema immortale, io però non faccio demagogia ma guardo i dati. Quando Prodi festeggiava l’ingresso nella moneta unica il nostro debito era 1300 miliardi di euro, ci dissero che il debito scendeva ma oggi dopo 15 anni siamo a 2200 miliardi».


L’ironia sull’albero di Natale e la sindaca Raggi

Sarcasmo sulla sindaca di Roma, poi, e sulle polemiche per l’albero di Natale ribattezzato «spelacchio»: «Avessero chiesto a noi un albero, lo avremmo portato dal Trentino. Se questo è il biglietto da visita dei 5 stelle, l’anno prossimo glielo regaliamo noi un abete. E se qualcuno non si offende, faremo anche il presepe».


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«Per me gli italiani non sono quelli che hanno la pelle bianca ma anche gli immigrati regolari e per bene che portano contributo alla nostra società». È il giorno del sit-in del leader della Lega Matteo Salvini contro lo ius soli nel centro di Roma, proprio di fronte al porticato della Basilica dei Santi Apostoli dove dalla scorsa estate hanno casa alcune famiglie sgomberate di immigrati e non. Alla questione clou che ha richiamato nella Capitale i simpatizzanti del Carroccio parole inequivoche. «La cittadinanza arriva alla fine di un percorso, non è un regalo elettorale». Punto. «Il governo Salvini avrà le porte spalancante per donne e bambini che scappano dalla guerra ma per chi non scappa dalla guerra ma ce la porta a casa nostra, serve un biglietto di sola andata per tornare a casa loro. Solidali ma non fessi, accoglienti e generosi ma non fessi, non chiedo troppo».

«Io premier? Se Italia vuole sarà realtà» 

Matteo Salvini è pronto a diventare premier, attraverso la formula che «se gli italiani lo vorranno sarà una splendida realtà. In democrazia vince chi prende un voto in più». Una stagione che in caso positivo durerà almeno dieci anni, secondo la previsione del leader, e «Berlusconi farà parte di questa splendida avventura». Pochi dubbi sulla capacità di tener testa agli avversari. «Se non siamo capaci di battere Renzi e Di Maio cambiamo mestiere, loro sono le marionette di scelte che vengono prese nelle segrete stanze. Il centrodestra ha il dovere di essere serio, chiaro, non deve ricommettere gli errori del passato, non possiamo essere l’Arca di Noè, dobbiamo decidere chi siamo, dove cominciamo e dove finiamo, dobbiamo avere l’ambizione non di vincere ma di cambiare il Paese. Io intendo la politica come una missione per risolvere i problemi».


«Voglio far piangere di nuovo la Fornero» 

In chiave economica il discorso batte su uno dei cavalli di battaglia storici della sua propaganda. «Non vedo l’ora di vincere per stracciare la legge Fornero e farla piangere un’altra volta». Perché «ne piange una ne sorridono in milioni». Poi «quando saremo al governo fisseremo un minimo orario per gli stipendi sotto il quale non si può scendere per legge, 3 euro l’ora, è caporalato, è schiavismo». Si parte dal personale. «Ho lavorato anche io per pagarmi l’università, ho portato le 


«Nell’Ue con pari dignità oppure meglio soli» 

Infine il rapporto da rifondare con l’Unione europea. «Chiederò agli alleati un patto di orgoglio e dignità, a Bruxelles non si va con il cappello in mano ma per fare gli interessi di 60 milioni di italiani. O stiamo con pari dignità o meglio soli che mali accompagnati, una vita da schiavo a mio figlio non la lascio. Ci hanno detto che dovevamo entrare nella moneta unica, un sistema immortale, io però non faccio demagogia ma guardo i dati. Quando Prodi festeggiava l’ingresso nella moneta unica il nostro debito era 1300 miliardi di euro, ci dissero che il debito scendeva ma oggi dopo 15 anni siamo a 2200 miliardi».


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REPUBBLICA.IT –

Manifestazioni contrapposte in piazza Santi Apostoli, a Roma: da una parte il presidio della Lega contro lo Ius Soli, dall’altra i movimenti per la casa. Salvini è arrivato in piazza poco dopo le 11, accolto dai suoi attivisti. "Per me gli italiani non sono quelli che hanno la pelle bianca ma anche gli immigrati regolari e per bene che portano contributo a nostra società", ha detto dal palco. Poco prima a chi gli chiedeva se era pronto ad accogliere profughi di Angelino Alfano aveva detto: «I profughi di Alfano? Non siamo l’arca di Noè».

Intanto i movimenti per la casa hanno protestato al grido di “odio la Lega” in via del Vaccaro, all’angolo con la piazza. «Siamo molto preoccupati per le famiglie sgomberate che da quest’estate sono nell’atrio della basilica - hanno spiegato - siamo qui per contrastare questa manifestazione e portare la nostra vicinanza alle famiglie che oggi sono bloccate all’interno e che, a quanto ci risulta, potrebbero essere sgomberate».

"Il governo Salvini avrà le porte spalancante per donne e bambini che scappano dalla guerra ma per chi non scappa dalla guerra ma ce la porta a casa nostra, serve un biglietto di sola andata per tornare a casa loro. Solidali ma non fessi, accoglienti e generosi ma non fessi, non chiedo troppo", ha detto Salvini durante il comizio."Condanniamo la violenza da qualunque parte venga, ieri in piazza c’era il passato con bandiere rosse e la falce e il martello. Oggi invece c’è il futuro e ci sono i bambini. Io rispetto tutte le piazze ma preferisco il futuro", ha sostenuto poi il leader della Lega parlando della manifestazione di sabato a Como contro il fascismo.

A chi gli domandava se è disposto a diventare premier Salvini ha riposto: "Se gli italiani lo vorranno sarà una splendida realtà. In democrazia vince chi prende un voto in più. Se il centrodestra vince sarà un’avventura che durerà almeno dieci anni. Berlusconi farà parte di questa splendida avventura. Appena si degneranno di rendere noti i collegi, io sono pronto a candidarmi in tutti gli stessi collegi in cui si candiderà Renzi. Magari a partire dalla sua Toscana. Vita vera contro le bugie". "Chiederò agli alleati un patto di orgoglio e dignità, a Bruxelles non si va con il cappello in mano ma per fare gli interessi di 60 milioni di italiani. Dopo anni di sacrifici, legge Fornero, tagli alla scuola e ai comuni".

L’area di piazza SS Apostoli è stata per tutta la mattina blindata dalle forze dell’ordine e la questura ha fatto sapere che la polizia scientifica ha lavorato per documentare lo svolgimento della "manifestazione non preavvisata" dei movimenti di lotta per la casa. Sull’altro fronte, invece, ha spiegato la questura, "si sta riempiendo piazza Santi Apostoli con le persone lasciate a piazza Venezia da bus provenienti da tutto il Paese". Un mezzo della polizia e un cordone di agenti hanno sbarrato la strada ai movimenti per impedire che potessero raggiungere l’altro lato della piazza dove c’era il palco della manifestazione organizzata da Salvini, che ha ricordato nei giorni scorsi di non aver chiesto per la sua manifestazione Piazza San Silvestro e di essere stato "mandato" invece a Santi Apostoli.


Appena il leader della Lega ha iniziato il suo intervento sul palco un coro di fischi è partito dai partecipanti che si trovavano in via del Vaccaro, all’angolo con piazza Santi Apostoli.


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LASTAMPA.IT

«Per me gli italiani non sono quelli che hanno la pelle bianca ma anche gli immigrati regolari e per bene che portano contributo a nostra società». Così il leader della lega Matteo Salvini in Piazza Santi Apostoli per la manifestazione contro lo ius soli. «Non ce la fanno a fare lo Ius soli grazie alla Lega e a voi. La sinistra prende in giro gli italiani con 80 euro e gli immigrati regalando la cittadinanza. Ma la cittadinanza non si regala». E ancora: «Il governo Salvini avrà le porte spalancante per donne e bambini che scappano dalla guerra ma per chi non scappa dalla guerra ma ce la porta a casa nostra, serve un biglietto di sola andata per tornare a casa loro. Solidali ma non fessi, accoglienti e generosi ma non fessi, non chiedo troppo».  


“Accogliere chi lascia Alfano? Non siamo l’arca di Noè”  

A chi gli chiede se è pronto ad accogliere chi lascerà Alfano: «I profughi di Alfano? Non siamo l’arca di Noè». «Se non siamo capaci di battere Renzi e Di Maio cambiamo mestiere, loro sono le marionette di scelte che vengono prese nelle segrete stanze. Il centrodestra ha il dovere di essere serio, chiaro, non deve ricommettere gli errori del passato, dobbiamo decidere chi siamo, dove cominciamo e dove finiamo, dobbiamo avere l’ambizione non di vincere ma di cambiare il paese. Io intendo la politica come una missione per risolvere i problemi». 

 

“Mi candiderò negli stessi collegi di Renzi”  

«Appena si degneranno di rendere noti i collegi, io sono pronto a candidarmi in tutti gli stessi collegi in cui si candiderà Renzi. Magari a partire dalla sua Toscana. Vita vera contro le bugie». 

 

“Voglio far piangere di nuovo Fornero”  

«Non vedo l’ora di vincere per stracciare la legge Fornero e farla piangere un’altra volta» ha aggiunto Salvini. «Ne piange una - aggiunge - ne sorridono in milioni». 


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ILMESSAGGERO.IT –

Piazza blindata dalle forze dell’ordine in tenuta anti-sommossa, camionette della polizia che fin dalle prime ore della mattina hanno presidiato la zona. Alcuni esponenti dei movimenti per il diritto all’abitare al grido "Odio la Lega" hanno raggiunto via del Vaccaro, all’angolo con piazza Santi Apostoli: «Siamo preoccupati per le famiglie sgomberate quest’estate».
La tensione è salita appena il leader della Lega ha iniziato il suo intervento sul palco. Un coro di fischi è partito dai partecipanti alla contro-amanifestazione in via del Vaccaro, bloccati dietro un mezzo blindato della polizia. Un cordone di agenti ha sbarrato la strada ai movimenti per impedirgli di raggiungere il palco. Il capo leghista ha ricordato nei giorni scorsi di non aver chiesto piazza Sal Silvestro per la sua manifestazione e di essere stato «mandato» invece a Santi Apostoli.

«Non ce la fanno a fare lo Ius soli grazie alla Lega e a voi. La sinistra prende in giro gli italiani con 80 euro e gli immigrati regalando la cittadinanza. Ma la cittadinanza non si regala», ha detto Salvini dal palco di piazza Santi Apsotoli. «La cittadinanza arriva alla fine di un percorso, non è un regalo elettorale», ha aggiunto. Il leader della lega ha sottolineato che la cittadinanza deve essere una possibilità da chiedere eventualmente a 18 anni.

«Il governo Salvini avrà le porte spalancate per donne e bambini che scappano dalla guerra ma per chi non scappa dalla guerra ma ce la porta a casa nostra, serve un biglietto di sola andata per tornare a casa loro. Solidali ma non fessi, accoglienti e generosi ma non fessi, non chiedo troppo», ha proseguito il segretario della Lega. «Per me gli italiani non sono quelli che hanno la pelle bianca ma anche gli immigrati regolari e per bene che portano contributo a nostra società».

«Non vedo l’ora di vincere per stracciare la legge Fornero e farla piangere un’altra volta», ha poi detto Salvini durante il comizio anti ius soli. «Ne piange una - ha aggiunto - ne sorridono in milioni».

Salvini è anche pronto a diventare premier. «Se gli italiani lo vorranno sarà una splendida realtà. In democrazia vince chi prende un voto in più», ha sottolineato il leader della Lega. «Se il centrodestra vince sarà un’avventura che durerà almeno dieci anni. Berlusconi farà parte di questa splendida avventura». 

«Chiederò al centrodestra che l’accordo sia firmato prima per non litigare dopo. Patti chiari amicizia lunga», ha poi precisato il segretario della Lega. «I profughi di Alfano? Non siamo l’arca di Noè», ha puntualizzato ancora rispondendo ai giornalisti che chiedono se è pronto ad accogliere profughi di Angelino Alfano.

«Appena si degneranno di rendere noti i collegi, io sono pronto a candidarmi in tutti gli stessi collegi in cui si candiderà Renzi. Magari a partire dalla sua Toscana. Vita vera contro le bugie», ha quindi assicurato il leader del Carroccio.

«Mancano 90 giorni mica sei mesi, noi partiamo svantaggiati perché non abbiamo una lira, saluto i giudici di Genova che hanno deciso di mettere fuori legge la Lega, potete rubarci i soldi ma non la dignità. Tasche vuote ma cuore pieno. Gli altri hanno un sacco di soldi, pensate che c’è chi spende mezzo milione di euro per girare in treno e prendere pernacchie: il Leopoldo pensa di spendere così i soldi. Io preferisco 10 euro puliti dei 10 milioni di euro di qualcun altro», ha affermato ancora Salvini.

Il capo leghista è arrivato poco dopo le 11 in Piazza Santi Apostoli. Al sit in anti è stata lasciata solo una piccola parte della piazza, quella verso via Cesare Battisti. Al centro i blindati della polizia e davanti alla chiesa alcuni militanti dei centri sociali che protestano. Il leader leghista è stato accolto come una star dai suoi attivisti. Si levano le bandiere e si avvicinano tutti intorno a lui per un selfie, per un abbraccio, per un bacio. Lo toccano, lo salutano e così, accerchiato da attivisti e telecamere, riesce a raggiungere il palco.

La polizia scientifica ha documentato invece lo svolgimento della «manifestazione non preavvisata» dei movimenti di lotta per la casa contro il raduno organizzato dal leader della Lega. Lo rende noto la Questura di Roma. 


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ANDREA GAGLIARDI, IL SOLE 24 ORE 7/12 – 

Il cantiere dell’alleanza di centrodestra va avanti spedito malgrado le diffidenze e tensioni delle ultime settimane. In questi giorni, con Silvio Berlusconi «ci siamo confrontati, tutto bene, tranne che sul Milan». Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, conversando con le agenzie di stampa dopo un incontro pubblico a Milano. «Sul programma - ha confermato Salvini - già probabilmente la settimana prossima si troveranno. Noi abbiamo delegato Giorgetti. Con Berlusconi e la Meloni ci vedremo invece prima di Natale per farci gli auguri. Non vedo grossi problemi stavolta». «Su tutte le cose importanti abbiamo le stesse idee, poi ciascuno ha i suoi toni. Salvini ha un modo di esprimersi che non è il mio, ma sulla sostanza siamo d’accordo su tutto» aveva del resto dichiarato ieri il leader di Fi Silvio Berlusconi.


Salvini: mi sono confrontato con Cav, tutto bene 

Salvini, che in serata a Otto e Mezzo su La7 ha chiesto «un patto pubblico» a Berlusconi, vede un centrodestra vincente alle prossime elezioni politiche. Ed è convinto che con il passo indietro di Angelino Alfano e Giuliano Pisapia non cambi lo scenario. «È solo il segno - ha risposto a una domanda il leader della Lega - che Renzi lo stanno mollando tutti. Ma noi non vinceremo per le disgrazie e gli errori altrui, non vinceremo “contro”, ma vinceremo perché siamo bravi e credibili. Avremmo vinto con Alfano e Pisapia in campo». Quanto al fatto che la non ricandidatura di Alfano possa riavvicinare ex berlusconiani al centrodestra, il segretario della Lega ha risposto: «L’unico limite che ho messo alle candidature nel centrodestra è per chi ha governato o sta ancora governando insieme al centrosinistra».


A chi gli chiedeva conferma della ricandidatura di Roberto Maroni alla presidenza della Regione Lombardia nel 2018, Salvini ha poi risposto assicurando: «Sarà lui il candidato e stiamo valutando quante liste a sostegno ci saranno».

«Lega unico argine a scontro sociale, no a minacce Forza Nuova» 

Il segretario della Lega ha inoltre preso poi le distanze dal blitz di Forza Nuova sotto la sede del quotidiano la Repubblica a Roma. «Non avrò niente a che fare con gli skinheads, né con Forza Nuova né con CasaPound. La Lega è l’unico argine serio a uno scontro sociale che invece per colpa di un’immigrazione voluta rischia di esserci». «Le minacce di Forza Nuova le ho condannate - ha aggiunto Salvini -, bisogna condannare gli episodi di violenza da qualunque parte arrivino». E ha spiegato: «Il dibattito politico deve essere duro ma civile. Fumogeni, minacce, maschere non fanno parte del dibattito politico civile».


In simbolo Lega “Salvini premier” e niente Nord 

Quanto al simbolo «è pronto. Lo formalizzeremo non appena sarà comunicata la data delle elezioni» ha annunciato il segretario del Carroccio. Salvini ha confermato che nel contrassegno elettorale del 2018 non ci sarà la parola Nord, ma ci sarà la scritta Lega, con l’aggiunta “Salvini premier”. l’immagine del Leone di San Marco e lo stemma con l’Alberto da Giussano. E sarà presentato in

tutta Italia.