la Repubblica, 9 dicembre 2017
Come funzionano oggi i vitalizi. Domande & risposte
• Cosa sono i vitalizi?
I vitalizi sono una rendita vita natural durante concessa a chi ha svolto la funzione di parlamentare o di consigliere regionale. Nel 1954 alla Camera e nel 1956 al Senato furono istituite, in regime di autodichia (autonomia parlamentare), le Casse di previdenza a carico dei bilanci interni e solo in piccola parte alimentate dai versamenti dei parlamentari.Queste casse, in attivo, furono soppresse nel 1968 e fu creato il vitalizio vero e proprio a carico dei bilanci di Camera e Senato, concesso a chi aveva concluso 5 anni di mandato.
• Cosa prevedono le modifiche del 2012?
Nel 2012 Camera e Senato hanno abolito i vitalizi e deciso che dall’inizio della XVII legislatura si sarebbe passati alla pensione calcolata su base contributiva, cioè sui contributi effettivamente versati dai parlamentari. Il diritto alla pensione quindi adesso matura dopo 4 anni e 6 mesi di attività e la pensione arriva dopo il compimento del 65 anno. Ma gli ex parlamentari prendono ancora il vecchio vitalizio.
• La svolta del 2017. Cosa accade?
Nel 2017, sotto la tambureggiante campagna del Movimento Cinque Stelle per abolire i vitalizi, il Pd decide di presentare una sua proposta a prima firma Richetti, preferendo lo strumento legislativo alle decisioni degli organi interni di Camera e Senato. La legge viene approvata dalla Camera nella primavera del 2017e trasferita al Senato per la seconda lettura.
• Cosa prevede la legge Richetti?
Le nuove norme prevedono il ricalcolo delle pensioni in essere dopo il 2012 e dei vitalizi precedenti su base contributiva, realizzando così un taglio agli assegni degli ex parlamentari. Le norme riguardano anche i Consigli regionali. Alle pensioni di reversibilità si applicano le norme generali.
• Chi ha votato a favore?
Alla Camera hanno votato a favore Pd, Movimento 5 Stelle, Civici Innovatori, Ala-Scelta Civica, Fratelli d’Italia, Sinistra Italiana-Possibile e Lega Nord. Forza Italia, Mdp e Alternativa Popolare si sono astenuti. Al Senato l’iter si è subito mostrato in salita e anche dentro il Pd ci sono molti dubbi. A guidare la fronda il senatore Ugo Sposetti, ex tesoriere dei Ds.