Corriere della Sera, 9 dicembre 2017
La mamma che ha ucciso i suoi due figli rifiuta le cure
«Ho fatto qualcosa di male, voglio morire». Sono le parole che, dal suo letto all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, ripete Antonella Barbieri, 39 anni, l’ex modella che ha soffocato con un cuscino la figlia Kim, 2 anni, e ucciso con un coltello da cucina il secondogenito Lorenzo, 5 anni, per poi tentare senza riuscirci di togliersi la vita.
La donna, arrestata con l’accusa di duplice infanticidio e sorvegliata a vista, ha una ferita al torace, ma non è stato possibile operarla perché rifiuta le cure. «È vigile e cosciente, le sue condizioni sono stabili. Sono state attivate tutte le consulenze del caso, compresi gli accertamenti psichiatrici», spiegano i sanitari. L’unico colloquio che ha avuto sinora è quello col magistrato, ma è stato interrotto perché la paziente è scoppiata più volte in lacrime. Antonella avrebbe sofferto in passato di crisi depressive e pare fosse in cura.
«Non era una delle persone più allegre», spiega Giuseppe Benatti, zio di Andrea, il marito della donna, campione di rugby che ha giocato nel Viadana (Mantova) e in Nazionale. Si è ritirato nel 2011 dopo il distacco della retina. «Antonella pareva avere un atteggiamento un po’ strano», dice il parroco di Suzzara, dove la donna si è trasferita un paio d’anni fa col marito dopo aver gestito a Viadana un negozio di telefonia e un centro estetico. Il ds del Viadana, Alberto Bronzini, non riesce a darsi pace: «Pensavo che conducessero una vita felice».