la Repubblica, 8 dicembre 2017
Domande e risposte: le leggi contro la rinascita del partito fascista
• Qual è la norma principale che vieta la rinascita del Partito fascista?
La norma fondamentale contro la possibile ricostituzione del Partito fascista si trova nella XII disposizione transitoria e finale della Costituzione entrata in vigore il primo gennaio del 1948: «È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. In deroga all’articolo 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dall’entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista». Il primo comma, il divieto di riorganizzazione, viene considerato definitivo, mentre il secondo, avendo già prodotto il suo effetto, è ritenuto transitorio.
• Quando si tentò di applicare la norma transitoria?Nel 1952 il Parlamento decise di attuare quanto previsto dal primo comma della XII disposizione transitoria, sostituendo regole provvisorie in materia che erano state varate dall’Assemblea costituente nel 1947 e che scadevano alla fine del 1952. Camera e Senato approvarono una legge che portava il nome di Mario Scelba, all’epoca ministro dell’Interno. La legge colpisce la ricostituzione del Partito fascista, l’apologia del fascismo e l’esaltazione pubblica di principi fatti e metodi del fascismo.
• La legge Mancino del 1993 cosa prevede?La legge Mancino del 1993 integra la legge Scelba prevedendo l’aggravante della discriminazione razziale. Colpisce chiunque propagandi idee basate sulla superiorità, sull’odio razziale etnico, nazionale o religioso e istiga a compiere atti violenti basati su questi principi. La legge vieta la creazione di gruppi che propagandano l’odio razziale.
• Perché nel 2017 si arriva alla proposta Fiano e cosa si prevede?Nella primavera del 2017 il Pd ha presentato una proposta di legge, approvata a luglio in prima lettura dalla Camera, e quindi non ancora in vigore, partendo dalla constatazione che le norme approvate in precedenza sono inefficaci contro forme individuali di manifestazione e adesione al pensiero fascista o nazista.Per esempio il saluto fascista esibito durante le manifestazioni pubbliche. Si propone allora di colpire la propaganda basata su immagini o contenuti propri del Partito fascista: il reato si consumerebbe anche solo mediante la produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni che fanno chiaramente riferimento al Partito fascista e alla sua ideologia.