Corriere della Sera, 7 dicembre 2017
La formula matematica della rielezione di Putin a presidente
Ad un mese, a Mosca, va a ruba il calendario 2018 dedicato a Vladimir PUTIN. Dove la cosa più interessante non sono tanto le sue foto da macho, che accompagnano ogni mese, quanto il titolo: «Tutto l’anno con il presidente PUTIN», è scritto sulla copertina. Già, ma PUTIN è presidente solo fino a marzo e per rimanere tale fino a dicembre deve prima essere rieletto. Anzi, quando il calendario è uscito, non era ancora neppure candidato. Da ieri, la gaffe è risolta. Il presidente russo ha annunciato urbi et orbi che correrà per un quarto mandato al Cremlino. Era pura formalità naturalmente, tutti sapevano che Vladimir Vladimirovich sarebbe stato della partita. Come una pura formalità è la sua rielezione, forte di una popolarità senza eguali e in un confronto senza storia contro avversari non in grado di impensierirlo. Vincendo le elezioni di marzo, PUTIN rimarrebbe al potere fino al 2024, quando avrà compiuto 72 anni. Eppure, non sarà una passeggiata. In Russia circola una formuletta matematica: 70x70=50 plus. Dove la prima cifra è la percentuale di affluenza alle urne da assicurare, la seconda quella dei voti espressi che PUTIN deve assolutamente prendere e 50 plus è la percentuale risultante di consenso nell’intero elettorato che ne deriverebbe per il presidente. È la formula della legittimazione, senza la quale la scontata rielezione di PUTIN sarebbe priva di vera consacrazione. Per centrarla, il leader russo dovrà nuovamente mobilitare un popolo che mostra segni crescenti di apatia e insoddisfazione. Significativo è che PUTIN abbia scelto per l’annuncio il giorno successivo alla decisione del Cio di escludere la Russia dai Giochi invernali del 2018, segno che l’orgoglio nazionalista sarà ancora tra le carte privilegiate della campagna. Ma la vera partita del potere, a Mosca, si aprirà una volta doppiato il capo della rielezione, quando comincerà l’ultimo mandato costituzionale di PUTIN, il quale non ha un piano e non ha un successore. E come altre volte nella sua storia, la Russia potrebbe entrare in una nuova era dei torbidi.