Corriere della Sera, 7 dicembre 2017
Banche, convocato Ghizzoni Ma è scontro tra Casini e Pd
L’ex amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, sarà sentito dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche. Ma la Commissione convocherà «almeno altre 12 persone», tra le quali gli ex ministri Tremonti, Grilli e Saccomanni. Il Pd ha chiesto che vengano sentiti anche gli ex banchieri Gianni Zonin (Popolare di Vicenza), Vincenzo Consoli (Veneto Banca) e Pietro D’Aguì (Bim). Ma è scontro con il presidente Casini.
ROMA Federico Ghizzoni sarà convocato dalla commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche. La decisione sull’ex amministratore delegato di Unicredit è stata presa all’unanimità («La verità non ci fa paura», ha scritto su il presidente del Pd Matteo Orfini). Ma la commissione convocherà entro fine anno, oltre a Ghizzoni, «almeno altre 12 persone», dice il vicepresidente Mauro Maria Marino. Saranno sentiti gli ex ministri dell’Economia Tremonti, Grilli e Saccomanni. Su proposta di Orfini, anche gli ex banchieri Gianni Zonin (Popolare di Vicenza), Vincenzo Consoli (Veneto banca) e Pietro D’Aguì (Bim), ma sulle modalità delle audizioni – cioè se farle pubbliche o segrete – «degli imputati in procedimenti connessi», ci sarà un voto in commissione oggi, spiega una nota del presidente Pier Ferdinando Casini, che era contrario a sentire i tre ex banchieri. In generale, il presidente ha sempre detto che la commissione «non deve confondere i ladri con le guardie».
Audizioni sono previste, afferma Marino, anche per «Vestager (vigilanza europea), Angeloni (Bce), Maccarone (Fondo interbancario), Cannata (Tesoro), Valeri (Deutsche Bank), Tabellini (Bocconi)». La commissione lavorerà in due sessioni tutti i giorni, da lunedì a sabato. Le date delle singole audizioni potrebbero essere decise oggi, in un clima sempre più arroventato.
Ieri nell’ufficio di presidenza allargato c’è stato scontro fra Casini, che avrebbe voluto limitare il numero di audizioni e il Pd che, costretto ad accettare quella scomoda di Ghizzoni, voluta da un ampio schieramento con alla testa M5S, ha rilanciato con Orfini su tutta la linea, chiamando in causa gli ex banchieri sotto inchiesta. A queste richieste si sono aggiunte quelle del vicepresidente Brunetta e le altre dei 5 Stelle: così le ultime tre settimane saranno un tour de force. Per il Pd l’audizione di Ghizzonisarà solo una delle tante e certamente non la più importante.
In ogni caso, sapremo cosa risponderà l’ex ad di Unicredit sul caso Boschi. Al manager verrà chiesto se sia vero quanto ha scritto l’ex direttore del Corriere, Ferruccio de Bortoli, nel suo libro «Poteri forti (o quasi)» circa la richiesta dell’allora ministra Maria Elena Boschi allo stesso Ghizzoni di valutare l’acquisizione di Banca Etruria, che aveva come vicepresidente Pier Luigi Boschi, padre di Maria Elena, la quale nega la circostanza e ha citato de Bortoli in sede civile per danni.
Prima ancora che la decisione fosse nota, Boschi sembrava anticiparla, commentando così in tv nella puntata di Porta a Porta registrata nel pomeriggio: «Se Ghizzoni dirà la verità sarà positivo per tutti». La sottosegretaria alla Presidenza ha quindi fornito la sua verità: «Dire che ho fatto pressioni su Unicredit per l’acquisto di Banca Etruria, semplicemente non è vero». «Ho incontrato Ghizzoni più volte e anche altri rappresentanti del mondo bancario. Abbiamo discusso sul sistema bancario anche ai fini di un intervento legislativo generale, non su casi specifici». «Chi ha sbagliato – ha concluso – deve pagare, anche se sarà mio padre, ma lo deve valutare un giudice».