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 2017  dicembre 05 Martedì calendario

Alessandro Gassmann e il suo nuovo film: «Un viaggio con una famiglia strana, come la mia»

“Alla fine c’è un’emozione fortissima. Ed è la cosa che più mi ha sorpreso quando ho fatto vedere il film ad alcune ‘cavie’. Sapevo che sarebbe stato divertente, non mi aspettavo che toccasse corde profonde”. Il premio arriva al cinema il 6 dicembre con Vision, una nuova regia per Alessandro Gassmann che intanto si prende una pausa e un caffè in piazza Navona mentre gira Una storia senza nome di Roberto Andò e si prepara per la seconda stagione della fiction Rai I bastardi di Pizzofalcone, “iniziamo a girare a fine novembre, stavolta cambia la regia, la fa D’Alatri, da tanto ci dicevamo che avremmo voluto fare qualcosa insieme”. Dopo Razzabastarda e Torn – Strappati, Gassmann è tornato dietro alla macchina da presa per un ritratto di famiglia on the road che indaga i rapporti fra padri, figli, fratelli, sorelle. Repubblica.it vi presenta il trailer in anteprima. 
Quella di Il premio è una strana famiglia che si aggira per l’Europa. È capeggiata da Giovanni Passamonte (Gigi Proietti), genio della narrativa che all’attivo ha molti libri di successo internazionale, molte mogli, molti figli, molto egocentrismo, un cinismo esagerato. Ma pure molti meriti, tant’è che vince il Nobel per la letteratura, il che non gli toglie affatto la paura di volare, quindi decide di imbarcarsi sì nel viaggio fino a Stoccolma ma in automobile, complice l’assistente di sempre, Rinaldo (Rocco Papaleo). 
“Poi ci sono io – aggiunge Gassmann – che sono suo figlio Oreste, e partecipo al viaggio perché costretto, pagato, e l’altra figlia, Lucrezia, che fa la blogger, interpretata da Anna Foglietta, che si intrufola nel gruppo. Un viaggio pieno di imprevisti e una famiglia strana, un po’ fuori dal comune nella quale però i meccanismi personali fra padri figli e nipoti sono sempre gli stessi”. Nel cast anche Matilda De Angelis, Marco Zitelli, un cameo di Erica Blanc e Andrea Jonasson.  “Una famiglia anomala ma in fondo tutte le famiglie lo sono, del resto lo è stata anche la mia e sicuramente ci sono degli spunti personali, anche se non è la mia storia. È la storia di un vecchio signore che scopre di avere vicino a sé le cose più importanti della sua vita, che fino a quel momento gli erano sfuggite perché trascinato lontano dal proprio talento. Quindi un viaggio, una serie di incontri, ma anche un’occasione per affrontare le dinamiche familiari, per conoscersi davvero”.  Un grande protagonista, Gigi Proietti, “e un coro d’attori che hanno dato grandi interpretazioni – continua Gassmann – per raccontare una cosa in fondo molto semplice, contenuta in un monologo che fa Proietti alla fine: geni o no, quel che conta è il gioco di squadra. Quello che manca in questo Paese, in questo momento, è il senso dell’unità, gli italiani non hanno il senso della comunità. Siamo tutti solisti, ci sentiamo tutti freelance. Invece – conclude il regista – questa è la storia di un solista che si accorge di una cosa fondamentale: con un’orchestra, anche meno dotata della tua, si suona sempre meglio”.