Il Sole 24 Ore, 5 dicembre 2017
Fs, 40 treni merci in più verso l’Europa. I coinvogli attraversano la Svizzera per dirigersi in Germania, Olanda e Belgio
Il gruppo Ferrovie Italiane, attraverso le società operative del polo Mercitalia, punta sul Corridoio Genova-Rotterdam per sostenere l’export italiano verso i ricchi mercati dell’Europa centrale e settentrionale. Questo il senso dell’iniziativa annunciata ieri, alla stazione Centrale di Milano, dagli amministratori delegati di Fs Italiane, Renato Mazzoncini e di Mercitalia Logistics, Marco Gosso.
La novità risiede nella creazione di una nuova società: Tx Logistik Svizzera (sede a Basilea), operativa dal prossimo 10 dicembre. Con il nuovo servizio Swiss Corridor, Tx Logistik Svizzera garantirà i servizi di trazione ferroviaria a tutte le società del Polo Mercitalia che, attraversando il territorio elvetico, fanno trasporti cargo fra l’Italia e il Nord Europa. In precedenza i servizi di trazione erano garantiti da due imprese svizzere: Sbb Cargo e Bls. In futuro la trazione sarà svolta in autoproduzione dal Polo Mercitalia. Ciò significa il presidio diretto, da parte di Mercitalia, del più importante corridoio ferroviario europeo per il trasporto merci e una maggiore efficienza produttiva. «Questo ci consentirà di offrire ai nostri clienti (cioè alle aziende industriali) un servizio di qualità più elevata» chiarisce Gosso. Per esempio al gruppo Colgate-Palmolive, che ha necessità di trasportare i suoi prodotti dallo stabilimento di Anzio (Roma) fino a Colonia (Germania). Nella prima fase saranno complessivamente 40 i treni prodotti da TX Logistik Svizzera.
Ogni settimana trasporteranno merci tra Italia, Germania, Olanda e Belgio, utilizzando i tunnel di base del Gottardo e del Lötschberg. Ciò permetterà al Polo Mercitalia di internalizzare costi operativi per circa 12 milioni di euro all’anno. «L’Italia – spiega Gosso – è tra i principali Paesi esportatori eppure fa una gran fatica a muovere le merci. Colpa delle inefficienze logistiche che zavorrano le imprese e della disconnessione ferroviaria, che limita a un misero 9-10% la quota di merci attualmente trasportata con la modalità ferroviaria». In futuro tale quota dovrà crescere, almeno fino al 30% entro il 2030 per percorrenze oltre i 300 chilometri, secondo le direttive dell’Unione europea. Il governo italiano, attraverso la cura del ferro, punta alla discontinuità con il passato, favorendo il trasporto merci su rotaia a scapito soprattutto della strada. E il gruppo Fs Italiane è in prima fila in questa battaglia: «In origine – ricorda Mazzoncini – avevamo tre cenerentole: i treni regionali, gli intercity e il trasporto merci, quest’ultima un’attività storicamente in perdita per il nostro gruppo. Per ciascuna di esse abbiamo varato un piano di rilancio e ora dico che abbiamo fatto bene a non abdicare nel trasporto merci». Per Mercitalia, Fs stima ad avere un utile nel 2020. «Il nostro obiettivo nel 2017 – dice Mazzoncini – era quello di raggiungere un cash flow positivo e lo abbiamo raggiunto con un Ebitda di 35 milioni mentre era negativa per 30 milioni nel 2016. Puntiamo nel 2018 a un Ebit positivo, nel 2019 a un pareggio di bilancio. Per il cargo e la logistica, poi, abbiamo previsto – aggiunge l’ad – investimenti per 1,5 miliardi di euro. Grazie al rafforzamento dell’intermodalità e allo sviluppo dei mercati, offrendo trasporti ad alto valore aggiunto, riusciremo a raggiungere nel 2026 ricavi per 2,1 miliardi (contro il miliardo circa del 2017, ndr)».
«Noi siamo un’attività interamente a mercato – conclude Gosso – e al mercato, cioè al mondo delle imprese e degli operatori della logistica e del trasporto merci, vogliamo presentarci sviluppando il concetto dell’interfaccia unica per il cliente, ovvero facendo in modo che i clienti possano beneficiare di tutti i servizi offerti dalle diverse società del Polo senza però doversi preoccupare di interagire con più soggetti diversi».