La Stampa, 3 dicembre 2017
Così Galliani si informava sui bonifici
Guardingo, attento, poco propenso a parlare di certi argomenti al telefono. Ecco l’identikit di Adriano Galliani, l’ex ad del Milan, nelle carte dell’inchiesta Infront, l’indagine dei pm milanesi sulla presunta turbativa d’asta sui diritti televisivi della Serie A e B.
Il 5 dicembre scorso, l’ex manager rossonero chiama Andrea Silva, il manager «di estrazione MP & Silva – società che ha commercializzato all’estero i diritti della Serie A –, cui affidare la direzione commerciale nella Lega calcio per la vendita dei diritti televisivi». Secondo quanto registrano gli uomini del Nucleo di polizia tributaria, «Galliani parla dello slittamento della trattativa per la vendita del Milan. Successivamente parla della crisi di governo in Italia a seguito del risultato del referendum del 4 dicembre». Poi, il braccio destro di Silvio Berlusconi, chiede secco al suo interlocutore: «Senti, sulle nostre piccole cose abbiamo qualche news?».
Silva lo rassicura, spiegando di avere fatto il «primo venerdì e il secondo lo farò mercoledì/giovedì... il conto l’ho fatto...». Galliani, «interrompe più volte Andrea (Silva, ndr), facendo intendere di non volere parlare di tale argomento al telefono». Agganciata la cornetta, l’ad «contatta immediatamente dalla sua utenza fissa, la moglie». Sembra essere ansioso: «E il 9 dicembre telefona nuovamente per due volte alla moglie, richiedendo “di fare una verifica se è arrivata quella roba”». La signora Malika El Hazzazi, lo rassicura con un «tutto a posto». A quel punto il marito sembra molto sollevato: «Molto bene, molto bene, molto bene... mi interessava molto perchè succederanno eh...», come se fosse un inizio di un rapporto bancario che proseguirà nel tempo.
Il 13 dicembre scorso «Galliani viene informato via sms, direttamente da Andrea Francesco Silva, dell’esecuzione del bonifico: “Secondo partito”», il testuale. E, subito dopo, riparte la telefonata di avvertimento per la moglie. «Senti, fai una verifichina che nel giro di uno, due giorni... è una roba uguale». La spiegazione di queste triangolazioni di bonifici e telefonate viene riassunta dai detective in maniera piuttosto lineare: «Risulta pacifico che, nonostante le somme di denaro siano accreditate su un rapporto bancario intestato a El Hazzazi, i bonifici vengono disposti da Silva in adesione a una specifica richiesta di Galliani, che è pertanto da considerare l’effettivo beneficiario degli stessi».
Per rendere ancora più diretto il messaggio, gli investigatori ricordano come «non meno rilevanti ai fini delle indagini in corso siano poi alcune espressioni utilizzate da Galliani, nel corso delle conversazioni telefoniche con la moglie: “Quindi vuol dire che è la strada giusta... perfetto...”». Questa frase porta i militari al lavoro per conto dei pm milanesi Pellicano, Filippini e Polizzi, a «intuire che il meccanismo individuato sia da replicare e destinato a perdurare nel tempo».
Dalle verifiche dei conti riconducibili alla signora Galliani, «sono emersi ulteriori elementi investigativi degni di nota». Nelle dichiarazioni dei redditi, infatti, risulta come «dal 2010 e il 2015 El Hazzazi abbia percepito 600 mila euro annui dal coniuge». E altri versamenti «per un milione e 800 mila euro sono stati effettuati tra il 2006 e il 2007».
Per i legali di Galliani, Adriano Cantamessa e Niccolò Ghedini, le anticipazioni di stampa «sono non solo diffamatori ma del tutto erronei. Andrea Silva, soggetto a cui si fa riferimento negli articoli, è un omonimo rispetto alla società MP & Silva, non è il titolare, che si chiama Riccardo Silva, e non ha alcuna attinenza con le vicende oggetto di indagine per le quali com’è noto Adriano Galliani è totalmente estraneo».
MP & Silva ricorda come Silva fino a un anno fa fosse un loro dipendente. La società, comunque, sottolinea come «non esistono rapporti finanziari “riservati” con il signor Adriano Galliani, né diretti né indiretti». «Andrea Francesco Silva – secondo MP -, cui gli articoli fanno riferimento, è stato in passato dipendente del gruppo, dal quale si è dimesso da oltre un anno. Non ha comunque mai rivestito alcuna carica direttiva per MP & Silva, e il suo nome è solo casualmente coincidente con quello delle società». Le due tesi difensive, di certo, divergono da quelle che sono state le conclusioni degli investigatori su rapporti bancari definiti «critici».
Randacio
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Intervista all’ex moglie
Malika El Hazzazi al telefonino è molto gentile ma assai rocciosa. Anche per una come lei abituata da una vita da modella a stare sotto i riflettori accesi, gestire questa disavventura giudiziaria che la sfiora e non proprio di striscio non è certo gradevole. Meglio prendere le distanze, molto meglio fingere di non sapere nulla di nulla e cadere dalle nuvole: «Mi occupo poco delle cose italiane... Di solito leggo Le Figaro o guardo Euronews...». Che nessuno l’abbia avvertita, nemmeno Adriano Galliani il suo ex marito di fatto, che lei continua a chiamare «mio marito» nell’intercalare ma deve essere un’abitudine, pare improbabile. Molto improbabile che nessuno l’abbia messa al corrente delle rivelazioni su quel doppio bonifico estero su estero da 25 mila euro l’uno, dicembre 2016, incassato per conto di «mio marito» nell’intricata storia giudiziaria sui diritti televisivi.
A chiederglielo direttamente Malika El Hazzazi alza un muro invalicabile grande così. La prima reazione è da moglie fedele, anche se oramai ex, visto che Adriano Galliani dal 2011 ha una relazione con un’altra modella stavolta brasiliana: «Non so nulla... Chiedete a mio marito». La seconda è da verbale di polizia, anche se la ex modella marocchina non solo non è indagata ma non è nemmeno mai stata sentita da un magistrato o da un investigatore: «Mi avvalgo della facoltà di non rispondere».
Certo, a incalzarla fino allo sfinimento, giusto al limite delle buone maniere, Malika El Hazzazi si trae d’impaccio alla grandissima. Nelle carte c’è la trascrizione di una telefonata intercettata giusto un anno fa, il 5 dicembre del 2016 alle 12 e 18 minuti, che le fa Adriano Galliani preannunciandole che deve arrivare «una roba da 25... verifica quando arriva e cosa arriva...». Trattandosi di un versamento estero su estero, appare evidente che l’ex modella marocchina possiede un conto corrente anche fuori dall’italia. Lei non lo nega e lo ammette senza troppi problemi. Tanto i magistrati lo sanno già. E al giornalista fa capire che dovrebbe come minimo immaginarselo: «Senta... io non mi chiamo Giuseppina Rossi... Il mio nome è Malika El Hazzazi... Vengo dal Marocco anche se ho pure la nazionalità italiana... È normale che io abbia un conto corrente... Tutto qui... Sul resto mi avvalgo della facoltà di non rispondere...».
Non staranno più insieme da almeno 6 anni. L’ex modella ha un’altra relazione con un ex calciatore con cui convive insieme al figlio di lei oramai diciannovenne. Ma se Adriano Galliani si appoggia a lei per una delicata operazione finanziaria vuol dire che si fida e che alla fine se l’amore non sarà più per sempre un conto corrente è pur sempre eterno. Il tono di Adriano Galliani al telefonino intercettato, pare di sentirlo Zio Fester ma solo Teo Teocoli saprebbe rendere l’idea al meglio, è assai affettuoso: «Verifica quando arriva e cosa arriva, avvisa chi di dovere... sono molto geloso...». Cosa risponda lei non si sa. Di sicuro avrà avuto la voce squillante di ora, capace di tenere botta all’intrusione e di concedere assai poco: «Vivo ancora in Italia... A Milano? Vivo in Italia... Mi dispiace ma non posso dirle niente... Non è per cattiveria ma vada a chiedere a mio marito... Io mi avvalgo della facoltà di non rispondere».
Poletti