La Stampa, 4 dicembre 2017
Lapo Elkann: «Tutti vogliamo essere unici, perché lo siamo»
Garage Italia Customs, è l’atelier fondato da Lapo Elkann dove si personalizza tutto quello che si muove, biciclette auto, elicotteri, aerei, barche. Insomma quello che si chiama «motion».
Lapo, oggi è tornata di moda la creatività individuale. Tutti vogliono essere designer in proprio?
«Ogni essere umano ha più sfaccettature, tutti noi vogliamo essere unici perché siamo unici».
Certo però personalizzare un’auto o una barca è roba da unici ricchi.
«Certo, ma la personalizzazione oggi riguarda tutti gli aspetti della nostra vita, non certo solo i beni di lusso. Pensi al fatto che scegliamo anche le news che vogliamo ricevere sui nostri tablet. Il custom oggi è la chiave di volta per molte industrie. Anche se la personalizzazione nel mondo del lusso, penso alla moda, è quasi sempre guidata. Si sceglie tra alcune opzioni, creazioni, decise comunque da altri. Da noi invece si crea veramente».
Qualche nome di cliente estroso?
«Non ne faccio, perché è molto importante per me tutelarne la privacy. Posso ricordare alcuni nomi che sono già noti. Renzo Rosso, per esempio, con cui siamo molto amici e davanti a un piatto di pasta abbiamo pensato a una vettura”rock” in linea con la sua storia e con i suoi valori creativi. Per Lady Gaga invece abbiamo creato una cinquecento molto pop».
Più uomini o più donne tra i suoi clienti?
«Metà e metà, perché tutti hanno voglia di unicità».
Nel suo «Garage» c’è anche il Ristorante di Carlo Cracco. Cibo e motori? Strano legame.
«Il legame è sempre lo stesso: la creatività. Abbiamo voluto creare un luogo di sogni per i bambini e adulti. Lavoriamo a 360 gradi sul prodotto, anche sulla comunicazione e su tutti quei prodotti che sono attorno a questo mondo. Perché oggi costruire auto o barche non basta, oggi bisogna essere in grado di generare, valorizzare e creare sogni».
In un recente incontro le hanno chiesto quale sia il rapporto tra le sue debolezze e la sua forza creativa.
«Io non mi sono mai nascosto, sono una persona molto sensibile. Posso dirle che senza i bassi non si raggiungono gli alti, anche se avrei preferito non averli i “bassi”».