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 2017  dicembre 04 Lunedì calendario

La debuttante Iosonoaria verso Sanremo: è figlia di Sabina Ciuffini

MILANO «Claudio Baglioni? Una persona dolce, altruista. Alle audizioni stringe la mano di ogni artista e componente della band, si preoccupa dei dettagli, porta perfino l’acqua a chi è di scena. Per non parlare della qualità dell’impianto con cui ciascun giovane si esibisce davanti a lui: è perfetto». Parola di Ilaria Ceccarelli, nome d’arte Iosonoaria, 34 anni, laurea breve in Lettere alla Statale di Milano, poi altra laurea negli Usa come Ingegnere del suono. 
È arrivata in finale nel girone giovani di Sanremo con il brano «Il cerchio» una canzone dalla melodia ipnotica ma orecchiabile che è una sorta di loop, melodia che si avvita su se stessa con echi stilistici di Malika Ayane; non casuale visto che il produttore e co-autore Ferdinando Arnò ha tenuto a battesimo la cantante nel suo avveniristico studio. Ma la vera rivelazione è un’altra: Iosonoaria è figlia di Sabina Ciuffini (oggi 67enne, storica valletta di Mike) e di Franco Ceccarelli. 
«Dopo un’infanzia e adolescenza all’ombra della Locanda Solferino di proprietà dei miei genitori – racconta Ilaria – ero ormai diventata americana. A New York infatti producevo canzoni e musiche per una serie di telefilm della rete Abc. Sono tornata a Milano per amore di un italiano. E questo è quello che io chiamo “Il mio piccolo grande errore”. Pensavo di continuare a fare la tecnica del suono, e invece mi sono trovata a passare dai comandi della regia allo studio dove si canta».
Il momento della verità per Iosonoaria sarà il 16 dicembre su Rai1, quando i finalisti del girone giovani verranno ridotti da 16 a 8. Il video che illustra il brano è una strana combinazione fra le nebbie padane e le nuvole di Crozza-Lavazza, girato fra la casa del arredatore Fornasetti e il laghetto artificiale dell’Expo. Surreale, come del resto la canzone «Il cerchio». Colpisce nel video la straordinaria somiglianza di Ilaria con la madre Sabina. Non solo nei lineamenti, ma nelle espressioni e negli atteggiamenti. 
Ferdinando Arnò (che si dedica prevalentemente alla realizzazione di spot pubblicitari) teme molto la selezione del 16. «Tutti sono superorganizzati e strutturati, noi siamo dei cani sciolti e rischiamo di non superare la finale». E che ne pensa mamma Sabina? «Tutto il bene possibile. Anche se, come direbbe Mike Bongiorno “è un Rischioooo!”».