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 2017  novembre 30 Giovedì calendario

L’addio tra Di Maio e la fidanzata. «Lei voleva un figlio, lui rimandava»

A settembre posavano sorridenti sulla copertina di un settimanale accanto al titolo: «Prima votiamo, poi ci sposiamo». Adesso dichiarano che l’amore è finito: «Ci siamo lasciati liberi di vivere ognuno la propria vita». Luigi Di Maio e Silvia Virgulti non sono più la coppia d’oro del Movimento Cinquestelle. Lui continua nella sua corsa a Palazzo Chigi, lei resta nello staff della comunicazione grillina perché, assicurano, «siamo rimasti in ottimi rapporti», ma niente più fiori d’arancio e stop con le interviste in cui lui si compiaceva di quanto fosse sexy lei e di come non sentisse i dieci anni di differenza. 
Per un po’ i pentastellati hanno sognato di avere in casa nuovi Macron e Brigitte, e forse anche la comunicazione grillina ha fatto la sua parte nel costruire questo sogno, ma la realtà dice che Gigino, adesso, non ha tempo per l’amore. Casomai solo per ripassare un po’ i congiuntivi. A parte le foto di rito, con la Virgulti non si faceva vedere da un pezzo. Negli Usa Silvia, che parla 8 lingue, non è andata. Accanto al candidato premier M5S c’è sempre Vincenzo Spadafora, l’ex presidente Unicef diventato suo capo staff. Non solo. I maligni sostengono che proprio lo strapotere di Spadafora, unito a quello di Rocco Casalino, fosse diventato insopportabile per la 40enne scelta da Gianroberto Casaleggio. 
In Transatlantico, poi, gira voce che Silvia avesse espresso il desiderio di maternità, considerata anche la sua appartenenza al gruppo mujeres que despiertan, sorta di corrente new age di donne che «sentono nel cuore il richiamo della vibrazione del Divino Femminile». Mentre Luigino pensa alla politica. Si candiderà alle Parlamentarie nella sua Campania. Ieri assemblea congiunta del M5S sulle pluricandidature. Resta, per ora, la regola dei due mandati.