Corriere della Sera, 2 dicembre 2017
Oltre 620 mila in fuga da stupri e pulizia etnica
Quella dei Rohingya viene considerata una delle crisi umanitarie più gravi di questi ultimi decenni. Le persecuzioni subite da questa minoranza religiosa sono state definite dalle Nazioni Unite come un classico esempio di «pulizia etnica».
Chi sono i Rohingya? Con un milione di persone, sono una delle minoranze più importanti del Myanmar e rappresentano la maggioranza dei musulmani nel Paese. Vivono per lo più nello stato del Rakhine. Il governo del Myanmar, Paese a maggioranza buddista, nega loro la cittadinanza e il diritto alla proprietà privata e li classifica come migranti illegali dal Bangladesh.
Perché scappano?
A partire dal 25 agosto i militari birmani hanno iniziato ad attaccare i villaggi. I Rohingya sono fuggiti a piedi o via mare verso la regione di Cox Bazaar, dove ad oggi si contano 620 mila sfollati. Secondo Amnesty International e altre organizzazioni per i diritti umani, i militari birmani hanno ucciso migliaia di Rohingya e stuprato le loro donne e i loro bambini. Secondo Human Rights Watch sono stati almeno 288 i villaggi distrutti
Cosa prevede l’accordo?
A pochi giorni dall’arrivo di Papa Francesco in Asia, i governi di Myanmar e Bangladesh hanno firmato un memorandum d’intesa per il ritorno nello Stato del Rakhine.