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 2017  dicembre 01 Venerdì calendario

Fra Usa e Corea sarebbe una guerra da un milione di morti

Se c’è un messaggio, nel lancio da parte della Corea del Nord di un nuovo missile in grado di raggiungere qualsiasi punto nel territorio degli Stati Uniti, è che la strategia americana verso questo Paese sta fallendo e che la guerra potrebbe essere imminente.
L’opinione pubblica americana è fin troppo favorevole alla possibilità di una guerra con la Corea del Nord, una guerra che potrebbe essere più sanguinosa di qualsiasi guerra americana a cui abbia assistito. Secondo una stima, solo nel primo giorno potrebbero morire 1 milione di persone.Il presidente Donald Trump ha dichiarato di essere pronto a «distruggere totalmente» la Corea del Nord. Il suo consigliere per la sicurezza nazionale, H.R.
McMaster, dice che Trump «è disposto a fare quanto sia necessario» per impedire alla Corea del Nord di minacciare gli Stati Uniti. Una lezione dalla storia: quando un presidente e i suoi consiglieri dicono che stanno prendendo in considerazione una guerra, prendiamoli sul serio.Il problema è duplice.
Innanzitutto, l’obiettivo che gli Stati Uniti si propongono rispetto alla Corea del Nord – la completa denuclearizzazione – non è verosimile. Secondo, la nostra strategia di sanzioni economiche è inefficace contro un regime isolato che già in passato aveva accettato la morte per carestia di forse il 10% della sua popolazione.Insomma, abbiamo una strategia fallimentare per raggiungere un obiettivo senza speranza.Di questo problema non si può dare la colpa a Trump, che ha ragione a dire che le precedenti amministrazioni hanno rimandato ogni decisione. E ha anche ragione a dire che non rimangono più molte scelte.
Alcuni analisti ritengono, col senno di poi, che sarebbe stato più opportuno per gli Stati Uniti attaccare i siti nucleari della Corea del Nord quando questa cominciò a mettere in atto il suo programma, verso la fine degli anni Ottanta. Già allora, tuttavia, la Corea del Nord era in grado di far piovere armi chimiche e biologiche su Seul.
I falchi affermano che questo continuo trattenersi da parte americana ha favorito l’impressione, in Corea del Nord, che gli Stati Uniti siano una tigre di carta, e francamente c’è qualcosa di vero. Temo che gli Stati Uniti e la Corea del Nord siano entrambi troppo sicuri di sé. Durante la mia recente visita in Corea del Nord, i funzionari hanno ripetutamente affermato che con i loro bunker e i loro tunnel, e con la loro capacità di contrattaccare, non solo potrebbero sopravvivere a una guerra nucleare con gli Stati Uniti, ma addirittura la vincerebbero.A Washington c’è a volte un’illusione simile, con la convinzione che una guerra finirebbe in un solo giorno dopo la prima raffica di missili americani.
Dunque la migliore speranza per la penisola coreana è un accordo negoziato in cui Kim congeli i suoi programmi nucleari.
Proviamo quindi a parlare, piuttosto che rischiare il primo scontro diretto con le armi nucleari nella storia del nostro pianeta.
(Traduzione di Luis E. Moriones)