La Stampa, 30 novembre 2017
Folla da star per Asia Argento: «Qui parlo solo di film»
Flash, riflettori, folla di microfoni e cronisti. Arriva Asia ed è subito evento. Dopo aver scosso l’opione pubblica mondiale e ad aver dato il via allo scandalo sessuale più clamoroso della storia di Hollywood, Asia Argento fa la sua prima apparizione pubblica, al Tff, sotto la Mole illuminata, in veste di «guest director». All’ingresso del Massimo, cuore pulsante della rassegna, solitamente popolato da una quieta folla di cinefili, l’attrice e regista arriva scortata dal direttore del Festival Emanuela Martini.
È il primo appuntamento della rassegna «Amerikana», e guai a pensare che l’occasione possa trasformarsi in dibattito sul tema del momento. Stasera si parla di cinema, e Argento, dopo aver chiesto ai fotografi di smetterla di scattare («Ora basta, date fastidio al pubblico»), si lancia nella spiegazione dei motivi per cui ha scelto i vari titoli: «Sono film cugini, parlano dell’America vista dall’esterno, di luoghi affascinanti per la loro desolazione, che pochi di noi hanno visitato e a cui mi sono ispirata quando poi ho girato io. Parlo di mall, di grandi magazzini, di fast food. Mi sembrava tutto bellissimo, ma, per uccidere l’ignoranza, ci vuole la conoscenza, e per raccontare bisogna anche in qualche modo amare».
Il primo film è Out of the Blue di Dennis Hopper: «Il titolo veniva dalla canzone di Neil Young che diceva “meglio sparire via che bruciare lentamente”». È un racconto, continua Asia, dove «gli adulti sono dei mostri, fanno davvero schifo. L’unico momento di gioia per la ragazzina protagonista, che ha 13 o 14 anni, è durante un concerto punk, dove la vediamo per la prima volta sorridere e suonare la batteria felice. Per il resto la sua vita è vuota, scevra di amore, lei va avanti un po’ per inerzia e un po’ grazie all’amore per Elvis Presley e in questo anche io mi riconosco perché, da piccola, avevo questa stessa ossessione. Lei ripete sempre “Elvis is with me for ever”. È un film fatto di poche cose, girato in Canada per motivi economici, per il tax-credit, un po’ come succede qui, che si gira tutto a Torino, per lo stesso motivo».
La battuta non raggiunge subito la platea, così Argento si interrompe: «Ma non ridete tanto da queste parti?». Quando la risata arrivata, Asia appare sollevata: «Ah, finalmente».
Poi continua: «Dennis Hopper era mio amico, è stato un regista straordinario, il suo film The last movie è un capolavoro». Finita la presentazione Argento scivola via, pantaloni e maglia nera, calzettoni a strisce, scarpe da ginnastica e l’unico vezzo di un grande bracciale che ricorda la tela di un ragno. Potrebbe essere una delle tante giovani spettatrici che frequentano il Tff e invece, da molte settimane, è la ragazza che ha squarciato il velo. Stasera torna in scena con l’atto secondo, la performance «Trabalho de Concentracao» di cui è protagonista insieme a Emma de Caunes. Il soggetto riguarda la moda, intesa come racconto di vita e non solo come prodotto da vendere. Ancora una volta, è sicuro, Asia ci stupirà.