Avvenire, 29 novembre 2017
I “megatrend”. Verso un futuro di scarsità delle risorse energetiche
Da qui al 2030 bisognerà fare i conti più che mai con le risorse energetiche. La crescita del Pil nei mercati in via di sviluppo alimenterà, infatti, la domanda di energia, che crescerà del 17% rispetto al 2015. Una crescita guidata da Cina e India e dagli altri Paesi non Ocse. Questo uno dei trend evidenziati ieri, durante la presentazione a Milano, del gruppo di consulenza globale europea Roland Berger, che compie 50 anni ed è presente in 34 Paesi con più di 2.400 consulenti e 220 partner.
Molti dei Paesi che registrano un incremento del fabbisogno energetico sono anche i princi- pali fornitori di materie prime critiche per l’Europa, cioè quelle il cui approvvigionamento risulta molto difficoltoso (dall’antimonio al tungsteno). Cina in testa. Quindi sarà necessario gestire la concentrazione regionale di queste risorse, presenti oltreché nel Paese del Dragone, soprattutto negli Stati Uniti, in Brasile, in Sud Africa, in Russia, nella Repubblica democratica del Congo, in Turchia e in Canada. In ogni caso le risorse naturali sono abbondanti. Non deve preoccupare, perciò, il mancato decollo delle energie ’verdi’. Una minaccia è, però, rappresentata dalla scarsità dell’acqua. Entro il 2050 la metà della popolazione mondiale vivrà in aree ’water stressed’. Anche se la tecnologia, rassicurano gli esperti, ci potrà aiutare.
Fra i megatrend più importanti per capire un mondo sempre più volatile, incerto, complesso e ambiguo (vuca per gli anglosassoni), oltre alla ’scarsità di risorse’, ci sono le ’dinamiche demografiche’ che, come ha spiegato Egidio Calegari, partner di Roland Berger, assumono un ruolo cruciale, in grado di influenzare società ed economie di scala. Entro il 2030 raggiungeremo quota 8,6 miliardi di persone contro i 7,4 miliardi di fine 2015. Contribuiscono a questo miliardo e due di persone in più i Paesi in via di sviluppo. Con Nigeria, Pakistan e India a fare da traino. È, invece, inaspettato il rallentamento dei flussi migratori, prevalentemente in Europa. In Italia gli arrivi continueranno, senza compensare la riduzione della popolazione causata dal calo delle nascite. Nel 2030 il nostro Paese sarà il più vecchio al mondo, dopo il Giappone. Milano, in controtendenza rispetto al resto d’Italia, farà registrare un aumento della popolazione grazie agli stranieri.
Un ruolo importante sarà quello del terzo trend, «dinamiche tecnologiche e innovazione». Se nel 2030 staremo tutti meglio, dicono gli analisti, lo dovremo proprio alla tecnologia. «L’industria 4.0 sta trasformando i settori manifatturieri e sebbene imponga uno stravolgimento radicale dello status quo competitivo con nuovi requisiti per la forza lavoro e per le infrastrutture, rappresenta un’opportunità formidabile per tutti, industrie grandi e piccole» ha detto Paolo Massardi, partner di Roland Berger. Il quarto e ultimo trend interessa la «società della conoscenza». Oggi la carenza di competenze tecniche è un problema in diversi Paesi e anche in Italia la domanda di talenti tecnico- scientifici è in crescita.
Il quadro rileva, dunque, vantaggi per le aziende preparate. Secondo Andrea Marinoni, partner di Roland Berger: «Sono circa 220 le aziende medio-grandi nel settore manifatturiero che costituiscono il driver della futura competitività del Paese».