ItaliaOggi, 29 novembre 2017
Diritto & Rovescio
Ci sono voluti cinque anni. Ma, alla fine, si è arrivati alla prima sentenza che, non essendo stata appellata, è diventata irrevocabile. I fatti sono questi: la direttrice della Fondazione Piero Manzoni, Rosalia Pasqualino di Marineo aveva accusato un collezionista delle opere di Piero Manzoni (il celebre autore delle scatole contenenti «Merda d’artista») di «ricettazione e detenzione di opere false». Il Tribunale di Milano ha invece sentenziato, come già stabilito anche dal Tribunale di Roma nel 2010, che le Fondazioni non hanno ruolo nello stabilire l’autenticità delle opere di un artista «in quanto l’autenticazione non può che provenire dall’artista stesso, perché solamente l’artista è in grado di riconoscere la propria opera con assoluta esattezza». A Piero Manzoni sarebbe bastato annusarla. L’opera d’arte, intendo.