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 2017  novembre 28 Martedì calendario

Effetto Berlusconi: il centrodestra vola e Fi distanzia la Lega

Sarà l’effetto Silvio, sarà una nuova speranza nella sua politica del fare? Nella guerra dei sondaggi l’ultimo sulle intenzioni di voto di Tecnè, per la trasmissione Matrix di Mediaset, dà a Forza Italia il primo podio nel centrodestra. Sale dal 16% di un mese fa al 17,5, mentre la Lega scende di un punto al 14,8 e Fdi rimane al 4,9. La coalizione cresce nel borsino della politica fino al 38,4, con il Pd che insieme ad Ap cala di un punto e mezzo al 27,7 e il M5S che da solo è al 25,8. Gli altri di sinistra e vari, da Mdp a Si, arrivano al 7%. E anche nelle rilevazioni di Emg per il tgLa7 il centrodestra è in vantaggio con il 34,6% (Fi al 14,6 e Lega al 13).
Mentre i dem cercano di trovare altre alleanze, premiate dal nuovo sistema elettorale del Rosatellum 2.0 e i grillini le rifiutano a priori, è chiaro che alle elezioni di primavera ogni singolo voto potrà fare la differenza. Ecco perché l’ultima grana su possibili modifiche della nuova mappa dei collegi uninominali e proporzionali genera subito grande fibrillazione tra Pd e il partito di Silvio Berlusconi.
Forza Italia avverte la maggioranza che una modifica «sarebbe di una gravità inaudita e senza precedenti», come dice Gregorio Fontana. E anche gli alleati del centrodestra sarebbero contrari.
Il Pd, però, vuole un intervento «migliorativo» sul testo della Commissione tecnica di esperti, presieduta dal presidente dell’Istat, recepito dal governo nel decreto legislativo varato la scorsa settimana. Lo stesso Matteo Renzi ha ironizzato sull’accorpamento del suo collegio in Toscana con un altro comune lontano chilometri. Altri nodi evidenziati dall’esecutivo riguardavano il Lazio e l’Umbria. E c’è la questione dell’aumento dei collegi al Nord (Lombardia e Veneto) e del «ridimensionamento» del Sud, come in Sicilia. 
Oggi le Commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato inizieranno ad esaminare il testo del decreto legislativo che disegna i collegi per le prossime elezioni politiche. L’iter in Parlamento si concluderà entro il 9 dicembre e poi il governo avrà tempo solo fino all’11 per dare l’ok finale, perché la delega nel Rosatellum bis gli dà un mese dalla pubblicazione in gazzetta ufficiale.
Ma il responsabile organizzativo del partito azzurro lancia l’altolà: «Fi – dice Fontana – ha, già nei giorni scorsi, espresso un suo parere in merito al provvedimento: il Dlgs rappresenta l’esito positivo di un buon lavoro fatto in queste settimane dalla Commissione di esperti e di una correttezza sostanziale del governo in questo delicato passaggio». Insomma, il lavoro approfondito e oggettivo degli esperti «se non ha lasciato spazi a interferenze di parte è stato possibile anche e soprattutto grazie ad alcune indicazioni (presentate sotto forma di emendamenti da parte di Fi) inserite nella legge elettorale e che hanno permesso un percorso chiaro, delineato, su binari ben definiti, lasciando poco margine ad eventuali forzature da parte dell’esecutivo». Ecco perché non si tollererebbe che il Pd e la maggioranza «stravolgessero questo lavoro rigoroso e facessero indebite pressioni sul governo per modificare a proprio favore i confini dei collegi definiti dalla Commissione».
Minimizza il capogruppo dem Ettore Rosato: «È sempre accaduto che i confini dei collegi siano oggetto di discussione parlamentare anche perché bisogna raccogliere un po’ di osservazioni che arrivano dai territori. Faremo questo lavoro con serenità e in pochi giorni saremo in grado di dare il parere al governo». Critiche al testo sono state espresse anche da Mdp, che ha parlato di «truffa» con collegi da «2 milioni di elettori».