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 2017  novembre 28 Martedì calendario

Schulz: la Ue sarà priorità nei colloqui per governo

Non esclude nessuna ipotesi Martin Schulz, il leader socialdemocratico tedesco che giovedì inizierà i negoziati con la Cdu di Angela Merkel per trovare una soluzione alla crisi politica della Germania. La cancelliera, dal canto suo, sta aumentando le pressioni sull’Spd perché torni al governo nella terza edizione di una Grande Coalizione e non si limiti all’appoggio esterno di un esecutivo di minoranza. Schulz ha detto ieri che gli «obblighi» nei confronti dell’Europa saranno il cuore dei colloqui con la Cdu-Csu.
Sull’Unione, ha sottolineato ieri l’ex presidente del Parlamento Ue, «vale il programma» dei socialdemocratici, molto europeista, perché tutta l’Europa, in questo momento, guarda alla Germania dopo le proposte di maggiore integrazione avanzate dal presidente francese Emmanuel Macron. Schulz ha esplicitamente citato, parlando ai giornalisti, il tema del ministro delle Finanze dell’Eurozona e messo l’accento sulla necessità di «rafforzare l’Unione europea». Sulla stessa linea Angela Merkel: «Nel 2019 ci saranno elezioni europee – ha detto – e questo crea grandi aspettative nei nostri confronti. Dobbiamo assumere una posizione».
Le prove di GroKo – come la chiamano i tedeschi – sono ormai in atto e a portare in questa direzione è stato il presidente della Repubblica, Frank-Walter Steinmeier. Quando i faticosi colloqui per un esecutivo Giamaica (Cdu-Verdi-liberali) si sono definitivamente infranti sui contrasti insanabili tra gli ecologisti e l’Fdp di Christian Lindner, il capo dello Stato non ha accettato l’ipotesi di un ritorno al voto e ha convinto la leadership socialdemocratica almeno a trattare se non ancora a rimangiarsi il “no” a una riedizione della Grande Coalizione.
Schulz, annusata l’aria, si è convinto ma ha annunciato che la decisione finale sarà rimessa alla base del partito. Sembra peraltro che l’idea di un ritorno al governo – dopo le esperienze 2005-2009 e 2013-2017 – non convinca la maggior parte degli iscritti. Un recente sondaggio ha registrato il 48% di favorevoli a un appoggio esterno e il 36% a una nuova Grande Coalizione.