la Repubblica, 27 novembre 2017
La buonuscita milionaria di Mugabe
Roma È scoppiato a piangere, Robert Mugabe, al momento di firmare le sue dimissioni da presidente dello Zimbabwe. Lacrime amare per dover lasciare una poltrona dopo 37 anni di regno incontrastato, ma anche lacrime di gioia per il buon esito delle trattative con i generali che l’hanno deposto il 15 novembre scorso. Oltre all’immunità per sé e per la moglie Grace, “il compagno Bob” è riuscito ad aggiudicarsi una buonuscita da 10 milioni di dollari e 150mila dollari di pensione, cifra astronomica per la maggior parte dei mortali ma non per uno come lui.
L’ex despota è anche riuscito a estorcere un ottimo vitalizio per “Gucci Grace” o “Disgrace”, come è soprannominata la consorte per la sua smodata passione per lo shopping. Lo Stato pagherà a vita anche le sue spese mediche e i suoi viaggi all’estero, in particolare a Singapore, dove da anni Mugabe trascorre mesi per curare la sua malconcia salute. Sempre a carico del contribuente zimbabwano saranno i domestici del “Blue Roof”, il lussuoso palazzetto rococò di Harare dove la coppia continuerà ad abitare.
Infine, l’accordo prevede la garanzia che tutti i suoi beni e quelli della famiglia allargata non saranno toccati. «Ho trovato mio zio in ottima forma e pronto a godersi serenamente la pensione», ha detto Leo Mugabe, il nipote, intercettato mentre usciva dal “Blue Roof”. «Quanto a Grace, m’ha detto che d’ora in poi si occuperà soltanto della costruzione dell’università Robert Mugabe». Lo scorso agosto, quando fu svelato questo faraonico progetto a 35 chilometri dalla capitale, con un costo previsto di 1 miliardo di dollari, si alzarono critiche da ogni parte, anche perché lo Zimbabwe è un Paese in rovina, con un tasso di disoccupazione che sfiora il 90% e con l’ 80% della popolazione che vive sotto la soglia della povertà.
Appena pubblicata la notizia della busta da 10 milioni di dollari dall’edizione domenicale dell’Independent di Harare, l’opposizione è insorta. Il pastore Evan Mawarire, che l’anno scorso diede nascita a una fronda contro il regime, ha chiesto che l’ex presidente sia trascinato davanti a un tribunale: «Ha dato ordine di torturare e di assassinare migliaia di persone». Nel suo discorso d’investitura di tre giorni fa, Emmerson Mnangagwa ha detto che porterà il Paese verso la democrazia, anche se il suo passato da numero due del regime lascia forti dubbi. Inoltre, il fatto che Mugabe resti proprietario della fortuna ammassata negli ultimi quattro decenni dimostra come l’incruento passaggio di consegne sia in realtà un’operazione per far sì che il potere rimanga nelle mani della stessa cricca.