La Stampa, 27 novembre 2017
Affare di Stato che richiede l’assenso scritto della Regina
Più nessuno, oggi, annuncia ufficialmente un fidanzamento: è sempre meglio tenersi liberi di cambiare idea. Ma nella famiglia reale britannica l’annuncio è una tradizione alla quale nessuno può rinunciare.
La Regina Elisabetta nel 1947, suo figlio Carlo nel 1981, Andrea e Sarah Ferguson nel 1986, William e Kate nel 2010: tutti l’hanno fatto, tutte le spose hanno mostrato orgogliose l’anello e tutti i mariti hanno chiesto il permesso al padre della sposa, tradizione oggi considerata antiquata e sessista.
Ma una ragione c’è: ogni membro della Royal Family che si sposa ha bisogno del permesso del sovrano. Elisabetta l’ha negato a sua sorella Margaret, ma l’ha concesso a tutti gli altri. Lo fa con un biglietto scritto a mano in una calligrafia molto elaborata e recante ornamenti disegnati, come fiori o nastri, che abbiano un riferimento ad entrambi i fidanzati. Se la risposta della Regina è così elaborata, la richiesta può essere molto più semplice. Per avere il suo permesso William telefonò direttamente alla nonna.
Bisogna poi scegliere l’anello da mostrare nella fotografia: William diede a Kate lo zaffiro da 18 carati di sua madre Diana, che lo aveva scelto nel catalogo di Garrard, dal quale forse si è servito anche Harry. Dopo l’annuncio che verrà fatto o da Buckingham Palace o da Clarence House, la residenza di Carlo, ci sarà anche una breve intervista televisiva.
Harry si sta preparando a non dire cose delle quali pentirsi, come la frase «qualunque cosa amore significhi» che suo padre pronunciò davanti a Diana.