Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  novembre 25 Sabato calendario

La scioccante lezione di scienze dei cadaveri esposti in mostra

Leonardo da Vinci lo faceva di nascosto: rubava i cadaveri, li sezionava, e copiava le parti del corpo sulla carta, realizzando disegni anatomici perfetti. I suoi studi sull’uomo erano il risultato di un’infrazione della legge. Sono passati cinquecento anni, e la stessa curiosità di scoprire come siamo fatti ha portato il gruppo spagnolo Musealia a utilizzare i corpi di decine di cinesi, che sono stati donati alla scienza, per il progetto «Human Bodies». I cadaveri sono stati trattati con la tecnica della plastinazione: un procedimento che permette la conservazione del corpo umano grazie alle sostituzione dei liquidi con polimeri di silicone. Sembra così che i corpi siano fatti di gomma, e nella mostra alla Promotrice di Belle Arti in viale Balsamo Crivelli si può passeggiare come in una galleria anatomica alla scoperta del nostro cuore, polmoni, muscoli, fegato e cervello. È un percorso che emoziona e a volte impressiona, che parte dagli embrioni e dal feto della prima sala e si conclude con il corpo di un anziano nell’ultima.
Nelle otto sale ci sono 12 corpi e 150 pezzi, che mostrano la storia e l’evoluzione della nostra vita. Sono un documento della meravigliosa macchina che è il corpo umano, e osservare i pezzi dentro alle teche è come sbirciare in un mondo che di solito è solo accessibile ai medici, anatomopatologi e studenti di medicina.
A volte l’esposizione non è poi solo scientifica ma sembra assomigliare all’arte: è il caso del corpo prosciugato da qualsiasi organo per lasciare solo il cuore e i vasi sanguigni. In quest’uomo ci sono 96 mila chilometri di vasi sanguigni, e nel guardarli la sensazione di incredulità è più o meno simile a quella che ha avuto Zeno, nel racconto di Italo Svevo, davanti alla scoperta della quantità di ossa del proprio corpo. «L’obiettivo di Human Bodies è la promozione dei temi della salute e della longevità, soprattutto tra i più giovani – dicono gli organizzatori – informando gli spettatori sui danni delle cattive abitudini alimentari e degli stili di vita errati». È una mostra pensata per un pubblico di adulti e ragazzi, che in passato ha avuto parecchie polemiche: «Polemiche che sono nate soltanto in Italia – dice Alessandro Cecchi Paone, testimonial della mostra – perché da noi non c’è una cultura scientifica di bassa. E invece bisognerebbe incentivare lo studio di queste discipline, perché è quella la direzione per il nostro futuro». La mostra è organizzata da Next Exhibition, ed è stata curata a quattro mani da Rafael Latorre, professore di anatomia semplice e comparata all’università di Murcia, e dal Dottor Virginio Garcia Martinez, professore di anatomia ed embriologia umana dell’università di Extremadura. Loro hanno lavorato sui reperti esposti, che una volta terminata la mostra, torneranno all’Università di Murcia per lo studio degli studenti di medicina.