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 2017  novembre 25 Sabato calendario

Tim tratta con Mediaset e Sky per la tv su misura via Internet

Le indiscrezioni secondo cui Tim sarebbe vicina a un accordo con Mediaset hanno messo le ali al titolo del Biscione, che ha chiuso la seduta di Piazza Affari con un rialzo del 4,10%. Gli ordini di acquisto sono scattati sulla scorta di una deduzione, corroborata dalle voci di mercato, secondo cui un’intesa tra Tim e Mediaset sui contenuti sarebbe un modo per risolvere anche la grande querelle che vede coinvolti Cologno Monzese e i francesi di Vivendi, azionisti che hanno il controllo di fatto – Consob dixit – di quella che una volta tutti chiamavano Telecom Italia.
In realtà, a quanto risulta, le cose non starebbero in questi termini. Da un lato, infatti, i legali di Vivendi e quelli di Cologno Monzese stanno trattando per trovare un accordo per non dare così corso alla causa civile di cui il 19 di dicembre si terrà la seconda udienza al Tribunale di Milano, cui Mediaset chiede di ordinare l’esecuzione del contratto stracciato da Vivendi, che prevedeva l’acquisto di Mediaset Premium e uno scambio azionario pari al 3,5%. I francesi invece si sono piazzati al 29,9% dei diritti di voto e ora, in cambio della pace, offrirebbero una discesa (graduale) al 5% e un risarcimento del danno causato al Biscione. Tale trattativa però, stando a quanto ha detto il direttore finanziario di Mediaset, Marco Giordani, «non è così calda», non essendo giunta «alcuna proposta» da Parigi. Anzi, secondo quanto il manager ha confidato ad alcuni analisti e investitori incontrati ieri, nemmeno la data del 19 dicembre sarebbe dirimente, essendo il processo ancora lontano dalla sentenza.
Altra cosa sono invece i colloqui che Tim ha messo in cantiere con Mediaset e che corrono in parallelo con quelli con Sky e prossimamente anche con la Rai. Nulla a che vedere con la trattativa Vivendi. In realtà Tim, sotto la guida dell’ad Amos Genish, sta mettendo insieme i mattoni con cui costruire, in vista del lancio a settembre 2018, l’offerta multimediale via banda ultra larga della nuova TimVision alleata di Canal+.
Gli accordi stretti due anni fa da Tim con Mediaset Premium e Sky prevedevano semplicemente la distribuzione delle due tv a pagamento (replicandole) con dei minimi garantiti. Un genere di accordo che per Tim non ha mai funzionato e, anzi, ha dato solo lavoro agli avvocati. Genish e i suoi ora lavorano per riprendere in mano quegli accordi finiti in un vicolo cieco, modificandoli. Ricercano nuove intese che, questa volta, riguardino l’acquisto all’ingrosso dei contenuti. Materia prima con cui TimVision conta di costruire la sua offerta.
Quello che l’ex monopolista del telefono – e che non a caso col nuovo piano vuole diventare una «pura società digitale» – ha in testa è un’offerta su misura per il cliente, il quale potrà scegliere cosa vuole vedere in tv. Potrà, ad esempio, scegliere un solo canale di Sky per vedere lo sport. O potrà, altro esempio, ottenere tutto il cinema, unendo i film nel catalogo di Sky e Mediaset. Sarà una nuova tv, fatta su misura. Che si accompagnerà a un ulteriore servizio – per cui saranno coinvolti anche altri broadcaster come la Rai – che riguarda la tv in chiaro. Attraverso la sua piattaforma, Tim vuole rendere possibile la visione dei canali gratuiti (i cosiddetti «free to air») con la possibilità di interrompere e riprendere in qualsiasi momento la programmazione. Una tv sartoriale, dove alle produzioni originali si aggiunge l’acquisto dei diritti per contenuti on demand (sport, film, serie, documentari) e tv lineare. Per vincere la scommessa in Italia anche grazie alla collaborazione – se arriverà – dei nemici-amici di Cologno. Ben sapendo che, alla fine, gli affari sono affari.