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 2017  novembre 24 Venerdì calendario

«Pizzaman», vita e storie di Gino Sorbillo


Bisogna ripercorrere 82 anni per scoprire la storia di una delle pizze più celebri di Napoli e del mondo. In «Pizzaman», edito da Dissapore (nelle librerie dal 27 novembre), il maestro pizzaiolo Gino Sorbillo racconta sé stesso e la sua pizzeria. «La pizza è la mia vita. Il mio alimento quotidiano, la mia professione e la mia storia sin dalla primissima infanzia», afferma nelle prime righe del suo romanzo. La storia della pizza di Sorbillo inizia nel centro storico di Napoli, in via dei Tribunali, nel 1935, nella piccola pizzeria di famiglia. In un quartiere verace e gioioso, ma anche con gravi problematiche come la droga e la delinquenza. In questo luogo carico di contrasti, la pizzeria Sorbillo diventa in breve un luogo familiare, dove mangiare, ma anche incontrarsi e sentirsi a casa. 
E in questo luogo Gino è cresciuto. Ultimo di una famiglia numerosissima: suo padre aveva 20 fratelli tutti pizzaioli. La sua prima pizza l’ha preparata a sei anni, in piedi su uno sgabello, dietro al bancone. Anche se non è riuscito ad assaggiarla, perché nella frenesia della pausa pranzo – racconta – si trovò a prendere l’ordinazione di una signora che, così, si portò a casa la prima «opera» di Gino Sorbillo. Questo libro è più di un romanzo, fra le sue pagine sono svelate le regole non scritte del rapporto sacro tra i napoletani e la pizza. I riti ancestrali che accompagnano la sua preparazione, ma anche il modo di gustarla: si selezionano le parti più buone, si staccano poi con le mani gli altri pezzi di pizza, anche dal cornicione, per intingerli nella parte più condita. E in questo percorso Sorbillo spiega la sua versione della pizza, che si rifà alla tradizione ed è un’evoluzione di quella da strada che doveva potersi piegare facilmente in quattro, «a libretto», per essere gustata in giro camminando.
Quella del pizzaiolo di via dei Tribunali è una storia di passione e fatica, riscatto e riqualificazione, crescita professionale, ma anche amore: uno spazio speciale del libro è dedicato a sua moglie Loredana, che da vent’anni condivide il suo percorso di «artigiano», ma anche «uomo di comunicazione» e «imprenditore di successo» con sei pizzerie tra Napoli, Milano e New York.