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 2017  novembre 23 Giovedì calendario

L’ultimo appunto di Lennon

L’8 dicembre 1980 è uno di quei giorni che non finiscono mai. Ora torna di nuovo, sotto sorma di poche parole, buttate rapidamente sulla carta di un’agenda scura intestata New Yorker. Torna nell’ultimo diario di John Lennon, sulla cui ultima pagina l’uomo che con i Beatles aveva rivoluzionato la musica e l’immaginario di un secolo si annota un appuntamento: quello con la grande fotografa Annie Leibovitz, per il famoso servizio che lo ritrarrà nudo aggrovigliato a sua moglie Yoko. Fine. Quella sera d’inizio dicembre, rientrando a casa – il Dakota Building, Central Park – troverà ad aspettarlo un tale di nome Mark David Chapman, che gli sparerà cinque colpi di pistola. Quattro lo colpirono. Erano le 22.50. 
Oggi quel diario torna alla luce in maniera avventurosa, mista di giallo. Attualmente si trova negli uffici della polizia di Berlino, dove giace insieme ad altri oggetti appartenuti al più visionario dei Beatles, tra cui altri due diari (uno del 1975 e uno del 1979), due paia di occhiali, un taccuino con le note delle canzoni Woman e Just like starting over, il nastro originale di un concerto dei Fab Four del 1965, un quaderno scolastico del 1952, diverse cartoline, foglietti con annotazioni e un portasigarette con dieci Gitanes. Valore: 3,1 milioni di dollari. 
Il giallo consiste nel fatto che tutto questo materiale era stato rubato. Un intrigo che corre da New York alla Germania passando dalla Turchia. A luglio il titolare di una casa d’aste di Berlino chiama la polizia avvertendo di aver trovato nei magazzini 86 oggetti di Lennon. Le indagini partono subito, vengono interrogati dei testimoni e fatte verifiche per accertare che il materiale sia davvero dell’uomo che aveva consegnato al mondo Imagine e Strawberry fields forever. A sine ottobre gli inquirenti partono per New York, dove incontrano Yoko Ono. A quel punto le indagini si concentrano su un uomo di origini turche – il probabile ricettatore – arrestato a Berlino dopo la perquisizione della sua abitazione e del suo negozio. Ma c’è anche il sospetto numero uno di questa storia, il supposto ladro. Secondo gli agenti tedeschi si tratta di colui che a New York era stato l’autista di Yoko Ono dal 1995 al 2006. Ora si troverebbe in Turchia, dove si ritiene che il “tesoro rubato” sia transitato per alcuni anni, prima di approdare a Berlino nel 2013 o nel 2014. C’è un precedente: l’ex autista nel 2007 era finito per 60 giorni in carcere per aver scattato di nascosto delle foto in casa Ono-Lennon. 
Ovviamente tra gli oggetti di John è proprio il diario del 1980 quello avvolto nella coltre di mistero più fitta: infatti risulta esser stato trafugato poco dopo la morte della rockstar. I giornali americani, tra cui il Washington Post, nel giugno del 1983 riferivano della “scomparsa” del quaderno di Lennon. In tutto erano stati cinque i diari sottratti “circa sei mesi dopo l’assassinio”. Quattro di questi erano stati restituiti da un ex dipendente dell’ex Beatle, tale Fred Seaman. A quanto diceva Elliot Mintz, un amico di antica data di Lennon, si trattava proprio del diario che John teneva in quegli strani giorni in bianco e nero del dicembre 1980, sull’onda della sua resurrezione artistica, ossia l’album Double fantasy. «Io so che John aveva fatto annotazioni fino all’ultimo», giura Mintz. Durante quel giorno che non è mai finito, oltre al servizio con Annie Leibovitz, John lavorò anche alla canzone Walking on thin ice. La sera tornò elettrizzato verso casa. Davanti all’ingresso c’era Chapman. Gli sibilò: «Hey mister Lennon, sta per entrare nella storia». E poi sparò.